Leonardo Martinelli
«Chrystelle» è lo pseudonimo utilizzato dai media francesi. È una delle due donne che accusano di stupro Tariq Ramadan, teologo islamico, famoso e controverso. Non l’aveva più visto da quel giorno del 2009, in cui si sarebbe consumata l’aggressione. Giovedì pomeriggio Chrystelle e Ramadan sono stati messi uno di fronte all’altro dagli inquirenti francesi, che avevano fermato l’uomo il giorno precedente: tre ore e mezzo di scambi tesi e drammatici. La donna ha raccontato la sua verità. L’uomo ha parlato di «calunnie», come fa da quando lo scandalo è scoppiato.
Tariq Ramadan, ascesa e caduta di un mito che 'piaceva' in Occidente
Ebbene, secondo fonti vicine alla procura di Parigi, quell’incontro è stato fondamentale per convincere i magistrati ieri sera non solo a rinviare a giudizio il teologo ma a metterlo in prigione immediatamente: una carcerazione preventiva, assai rara di solito in Francia. Chrystelle la sua storia l’ha raccontata una volta all’edizione francese di Vanity Fair. Lei, francese convertita all’Islam, che oggi ha 45 anni, era una di quelle persone che ammiravano il teologo superstar, spesso in tv o a dare conferenze in tutta Europa. Aveva iniziato a dialogare con lui su Facebook il 31 dicembre 2008, per avere consigli di tipo religioso. Poi la relazione era progressivamente cambiata e sembra che Ramadan, senza averla mai incontrata, le avesse promesso di sposarla.
Si sono visti per la prima volta un giorno d’ottobre del 2009, all’hotel Hilton di Lione, dove lui aveva partecipato a un seminario. L’appuntamento era al bar dell’albergo. Ma lui le avrebbe subito detto che si sentiva osservato, perché conosciuto: le aveva proposto di salire in camera. Chrystelle ha problemi motori permanenti a una gamba, dopo un incidente automobilistico: si sposta con le stampelle. Lui l’avrebbe aggredita subito dopo essersi ritrovata da solo con lei. Sessualmente, ma anche in modo violento: «Colpi al viso e al corpo, sodomia forzata, stupro con oggetti e altre umiliazioni, fino a trascinarmi nella vasca da bagno per urinarmi sopra », aveva raccontato a Vanity Fair la donna, che era riuscita a fuggire solo la mattina dopo.
Giovedì Chrystelle ha detto agli inquirenti che Ramadan ha una piccola cicatrice all’inguine: un dettaglio intimo, che avrebbe contribuito a convincerli a mantenerlo in carcere. Un’altra donna, Henda Ayari, 41 anni, lo accusa di stupro, che si sarebbe consumato nel 2012 in un albergo di Parigi. Lei e Chrystelle si sono decise a denunciarlo nell’ottobre scorso, sulla scia dello scandalo Weinstein. E intanto altre donne si starebbero facendo avanti per confessare gli stessi soprusi. Ramadan, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani in Egitto, è già stato sospeso dal suo posto di docente all’università di Oxford. È sempre stato criticato per le sue opinioni religiose e anche politiche, considerate innovatrici e originali da alcuni, chiaramente retrograde e ambigue da altri, in osmosi con un certo fondamentalismo. E, da bravo musulmano, ha sempre puntato con enfasi il dito contro le relazioni extraconiugali.
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