Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/02/2018, a pag. 22, con il titolo "L’impegno di Zevi al fianco di Pannella", la lettera di Angelo Pezzana; dal FOGLIO, a pag. 4, la lettera di Franco Debenedetti.
IC non riprende in genere lettere inviate ai vari quotiani. Trasgrediamo oggi, pubblicandone due, la prima dalla Stampa per ricordare quale era il Partito Radicale di Marco Pannella, il più coraggioso partito politico a schierarsi pro Israele, allora in una quasi totale solitudine (con l'eccezione di Spadolini). Diverso da quello attuale. La seconda, perchè tocca un aspetto della vicenda delle case automobilistiche tedesche e l'uso del gas, il tono è ironico, ma tragicamente opportuno.
Ecco le lettere:
Marco Pannella Angelo Pezzana
LA STAMPA - Angelo Pezzana: "L’impegno di Zevi al fianco di Pannella"
Caro Direttore, al ritratto di Bruno Zevi, magistralmente rievocato da Elena Loewenthal, voglio aggiungere un aspetto dell’impegno politico/civile di Bruno Zevi con la militanza nel Partito Radicale di Marco Pannella. Fu sotto la presidenza di Bruno che Pannella scelse Gerusalemme quale luogo per il Congresso del Pr, ci sia concesso di sottolineare - perché c’eravamo - «il partito radicale di Pannella», sotto la sua guida fu il partito più vicino a Israele, una storia che ha avuto termine con le morte del leader radicale. Bruno Zevi, intervistato a Gerusalemme dai giornalisti, che gli chiedevano «perché Israele?» - era la prima volta che un partito politico sceglieva Israele per il proprio congresso - rispose «because I care», perché me ne importa. Mai saremmo andati in Iran o in Cina o in Urss, se non per protestare in difesa dei diritti umani calpestati. Israele, al contrario, è una vera democrazia, per questo venne scelta. Come ci manca, oggi, Marco Pannella.
IL FOGLIO - Franco Debenedetti
Franco Debenedetti Prima delle camere a gas, venivano usati i camion
C’è una questione sovrastante quella se fossero leciti gli esperimenti sulla nocività delle emissioni diesel (e io penso che lo fossero): doveva essere immediatamente chiaro che devono passare ancora generazioni prima che un’azienda tedesca possa prendere in considerazione il fare esperimenti che coinvolgano uomini e gas.
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