Lettera aperta a Papa Bergoglio
Di Deborah Fait
Papa Bergoglio
Illustre Pontefice,
Da qualche giorno ho un dubbio che mi martella nella testa perchè ho la spiacevole impressione di non aver sentito la sua autorevole voce il 27 gennaio, Giornata della memoria della Shoah. Poi, leggendo il Jerusalem Post, sono venuta a sapere che , nel corso di una conferenza dell'Organizzazione per la Sicurezza europea, lei si è raccomandato di combattere l'antisemitismo. A porte chiuse insomma, talmente chiuse che, a parte il quotidiano israeliano, non mi risulta che altri ne abbiano dato la notizia. Vede, Papa Bergoglio, nel giorno della Memoria della Shoah quasi tutti i rappresentanti delle Istituzioni italiane hanno parlato pubblicamente dello sterminio degli ebrei e dell'antisemitismo, probabilmente non tutti con cuore sincero, ma hanno parlato e condannato. Molti si sono rivolti alle giovani generazioni perchè sono i giovani che vanno educati e che possono darci speranza per il futuro. Lei no, lei non lo ha fatto! Eppure io mi aspettavo di vederla a quella finestra, domenica 27 gennaio, mi aspettavo di sentirla parlare per davvero, Urbi et Orbi, contro l'antisemitismo, terribile piaga che ammorba la società globale. Da quella finestra, Bergoglio, lei non fa che esternare, parla di tutto, di disoccupati, di pedofili, di guerre, di popoli perseguitati ma non è stato capace di dire a voce alta, di gridare al cielo e alla terra che l'antisemitismo è un crimine odioso, che gli ebrei sono stati perseguitati abbastanza e che sarebbe ora di finirla. Questo io mi aspettavo da lei, il Pontefice.
Lei è il Capo della Cristianità e le sue parole hanno un peso. Se i giovani cristiani avessero sentito dalla sua voce che odiare gli ebrei è male, che è da vigliacchi, probabilmente ne sarebbero rimasti positivamente colpiti. Probabilmente sarebbero tornati a casa pensandoci, ragionandoci su e in futuro potrebbero farne buon uso se gli capitasse di incontrare degli antisemiti e le assicuro che non è difficile. Purtroppo lei non ha avuto questa sensibilità e si è limitato a parlarne in sordina, a porte chiuse, davanti a una delegazione di aridi burocrati come se l'argomento fosse di poca importanza, qualcosa di cui non ritenesse necessario parlare. Una volta di più, Papa Bergoglio, lei mi ha delusa.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"