Per approfondire, rimandiamo all'articolo pubblicato ieri da IC: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=69298
Monica Perosino
«Non è previsto alcun cambiamento alla legge sull’Istituto della memoria nazionale». Lo ha ribadito ieri la portavoce del governo polacco, Joanna Kopcinska. La legge in questione - che ha fatto infuriare Israele e non solo - ha ricevuto venerdì scorso il via libera della Camera bassa del parlamento di Varsavia, e prevede la possibilità di punire, con una sanzione che può arrivare a tre anni di carcere, coloro che «pubblicamente e contro i fatti attribuiscono alla nazione polacca o allo Stato polacco la responsabilità o la corresponsabilità di crimini compiuti dal Terzo Reich tedesco oppure i crimini contro l’umanità contro la pace nonché altri crimini durante la guerra». L’emendamento prevede, tra l’altro, la possibilità di portare di fronte al tribunale anche chi usi la formulazione «campi polacchi della morte», riferendosi ad esempio ad Auschwitz.
Auschwitz
La reazione di Israele era stata immediata: se per i polacchi l’utilizzo del termine «campi della morte polacchi» dà la falsa impressione che il loro Paese sia responsabile della Shoah, per gli israeliani questo testo rappresenta un tentativo di negare la partecipazione dei polacchi allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.
Il testo della legge «va cambiato», ha detto Netanyahu che ha avvisato: «Non abbiamo alcuna tolleranza per la falsificazione della verità, per la riscrittura della storia o per la negazione dell’Olocausto».
La legge, voluta dal governo di centrodestra, si dovrebbe applicare sia ai polacchi che agli stranieri, ma deve ancora ricevere il via libera del Senato. E ieri il rappresentante diplomatico della Polonia in Israele è stato convocato al ministero degli Esteri di Gerusalemme per un «chiarimento», mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che «il nostro ambasciatore in Polonia parlerà con la leadership polacca, inclusi primo ministro, presidente e con il Senato polacco».
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