Rai, francescani, Shoah
Commento di Deborah Fait
TG1, 27 gennaio #SHOAHMAIPIU'. http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-d79786e0-0963-47d8-acea-81d8097e77b7.html
Conduce Piero Damosso
In studio Giorgio De Canino, Comunità ebraica.
Padre Enzo Fortunato, Sacro Convento di Assisi.
Interviste a Liliana Segre, neo senatrice e a Rav Riccardo Di Segni.
Una trasmissione piuttosto piatta, senza infamia e senza lode, ravvivata dal Rabbino di Roma Riccardo Di Segni che ha ricordato le leggi razziste del 1938 e tutte le brutture del fascismo contro gli ebrei. Liliana Segre a il pittore Giorgio De Canino hanno dato le loro testimonianze di vita e di dolore ricordando brevemente l'inferno che voleva eliminare un intero popolo. Il conduttore, molto professionale, quasi attento a non trasmettere imbarazzanti emozioni. Nessun calore, una semplice cronaca di "qualcosa" di poco piacevole ma tutto sommato lontano, remoto. Una lacuna tremenda per una trasmissione che dovrebbe raccontare la dannazione dell'anima europea che ha permesso Auschwitz, il gas, i forni, i cani addestrati a sbranare, i carnefici privi di rimorso e di qualsiasi sentimento umano. Piatto ma, tutto sommato, guardabile finchè non arriva il tonfo! E che tonfo, un vero e proprio precipizio che dalla noia di un servizio vuoto e abulico, mi ha lasciata quasi senza respiro. Roba da non credere alle proprie orecchie. Dunque, arriva il turno di Padre Enzo Fortunato il quale con voce flautata, alla domanda del giornalista su come i francescani avessero ricordato la Shoah, ha risposto " Si certo, abbiamo pubblicato un bellissimo numero del nostro giornale" E mostra il suddetto che porta una bella copertina colorata col titolo "Gerusalemme contesa". Ed era anche orgoglioso di mostrare quell'abominio.
A questo punto ho incominciato ad innervosirmi e stavo già commentando tra me e me quando, quasi a dare il colpo di grazia al mio umore, il padre francescano ha continuato, angelico "come disse Papa Giovanni Paolo II, il conflitto Israele-Palestina (per lui già esiste, evidentemente) è il cuore di tutte le guerre". Dunque, quale Shoah, quale genocidio, quale odio antisemita, quale orrore, quale inferno, sofferenze, torture, massacri, Hitler. Niente, non una parola per i sei milioni di vittime e per i loro carnefici se non per parlare dei religiosi che avevano salvato alcuni ebrei, eroici ma forse era il caso di ampliare il discorso. Non un commento per quel milione e mezzo di bambini ammazzati prima che potessero incominciare a vivere. A Padre Enzo Fortunato interessa la Palestina e auspica che venga risolto il problema di Gerusalemme "contesa". Se potessi gli darei una notizia: si tranquillizzi, Padre, Gerusalemme non è contesa, è la capitale di Israele e lo sarà per sempre. Se un popolo inesistente di un paese inventato e mai esistito, la vuole, per capriccio o per desiderio di guerra, si metta pure il cuore in pace, non l'avrà mai. Credo però che non capirebbe, chi presenta quale celebrazione della Giornata della Memoria della Shoah, un giornaletto che parla del conflitto israelopalestinese ribadendo essere la causa di tutto il male del mondo, non può capire niente.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"