Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 13/01/2018, a pag.3 l'editoriale dal titolo "I vitalizi del terrore"
I palestinesi hanno speso un miliardo di dollari in stipendi ai terroristi. Il ministero della Difesa israeliano ha reso note le cifre, folli, stanziate dall'Autorità palestinese per sostenere i terroristi che hanno compiuto attacchi in Israele e che si trovano nelle carceri dello stato ebraico. Un miliardo di dollari in tre anni. Trecento milioni all'anno. Come tre anni di bollette dell'elettricità a Gaza. E questo è quello che riceverà in prigione per il resto della sua vita un terrorista condannato all'ergastolo: 2.500 euro al mese, uno stipendio che in quelle zone equivale a mantenerci venti persone. Solo per aver ucciso un ebreo. E' questa la "pace"? Sono questi i "due stati per due popoli"? Se è sposato o ha figli, il terrorista ha diritto a un ulteriore bonus. Se è arabo israeliano, un altro bonus. E' un vero e proprio tariffario funebre. Tutte queste retribuzioni, si noti, ammontano a circa il sette per cento del bilancio dell'Autorità palestinese, e a più del venti per cento degli aiuti che essa riceve da governi stranieri. Sono soldi che diamo noi —governo italiano, Europa, Onu—ai palestinesi. Finanziamo noi il loro jihad quotidiano contro Israele. Quando gli attentatori e le loro famiglie vengono ricompensati, altri palestinesi sapranno che, qualunque cosa succeda loro, ci sarà chi si prenderà cura dei loro famigliari. Questo assicura un approvvigionamento senza fine di assassini a pagamento. Più efferato è stato il delitto, più alto è il premio. Questo non può continuare. Bene dunque fanno gli americani ad annunciare revisioni e tagli agli aiuti ai palestinesi. La pace, quella vera, non può essere costruita sui vitalizi del terrore che fanno dei palestinesi una casta unica al mondo.
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