Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/01/2018, a pag.9 con il titolo "Ghirba, il tempio simbolo delle donne" il commento di Rolla Scolari.
A proposito dell'attentato contro la sinagoga di Djerba ci viene in mente la storiella degli ebrei e dei ciclisti, in cui un tale dice a un altro: "Hai sentito? la colpa di tutti i mali del mondo è degli ebrei e dei ciclisti!". " cosa c'entrano i ciclisti?", chiede l'altro. Allo stesso modo potremmo chiedere: "Perché la sinagoga?" Ma la risposta è ovvia: l'antisemitismo egemone nel mondo islamico.
Ecco l'articolo:
Rolla Scolari
La leggenda racconta che una donna arrivò a Djerba oltre duemila anni fa. Era solitaria e viveva in una capanna. Curava tutti quelli che toccava. Poi un giorno la sua capanna prese fuoco. La donna morì, ma il suo corpo rimase intatto nonostante l’incendio. Gli ebrei di Djerba decisero allora di costruire proprio lì la loro sinagoga, e la dedicarono alla donna, il cui nome era Ghirba. Nasce al femminile dunque la storia di quella che è considerata la più antica sinagoga d’Africa colpita martedì sera, mentre in molte aree del Paese si protestava contro l’austerity, da una bomba incendiaria.
La sinagoga di Djerba
Mosaici turchesi e alte colonne all’interno di un edificio bianco come tutti quelli della bella isola delle vacanze tunisine, sulla strada del confine libico, decorano l’antica sinagoga, che è stata rinnovata e ricostruita nel XIX secolo, benché la prima pietra sia stata posata secondo la tradizione attorno al 500 a.C. Secondo alcuni, una porta e una pietra del Primo Tempio di Gerusalemme distrutto da Nabucodonosor nel 586 a.C. furono portati da un gruppo di ebrei in fuga fino a qui, e servirono per la costruzione di el-Ghirba. E oggi, la Tunisia, dove pochi mesi fa la censura di Stato ha vietato la proiezione della pellicola «Wonder Woman» perché l’attrice principale Gal Gadot è israeliana, chiede l’inserimento dell’isola di Djerba e della sua eredità ebraica nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
La sinagoga di el-Ghirba è stata per secoli il cuore pulsante di una tra le più fiorenti e attive comunità ebraiche del mondo arabo. Fino al 1967 gli ebrei di Djerba erano circa 110 mila. Oggi sono meno di 1500 in tutta la Tunisia e la maggior parte di loro vive nei villaggi di Djerba, e spesso, lamentano, manca persino il numero di fedeli richiesto per la preghiera. Tutto cambia però durante Lag b’Omer, festività che segue di 34 giorni l’inizio della Pasqua ebraica, quando migliaia di pellegrini, la maggior parte in arrivo da Israele, si ritrovano a pregare alla sinagoga di el-Ghirba. Una volta, prima del 2002, erano molti di più, oltre 8000. Poi un attentato di al-Qaeda all’entrata del tempio fece 20 morti. Da allora, la sinagoga è protetta da blocchi di cemento e da soldati armati di mitra, e l’intero villaggio di Hara Seghira, dove sorge il tempio, è puntellato di posti di blocco.
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