Business is business: in Iran continua la repressione, ma le aziende italiane firmano accordi con il regime degli ayatollah Commento di Alessandro Barbera
Testata: La Stampa Data: 11 gennaio 2018 Pagina: 9 Autore: Alessandro Barbera Titolo: «Accordo Italia-Iran da cinque miliardi a sostegno dell'export»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/01/2018, a pag. 9, con il titolo "Accordo Italia-Iran da cinque miliardi a sostegno dell'export", il commento di Alessandro Barbera.
Mentre in Iran continua la repressione, le aziende italiane firmano grandi accordi con il regime degli ayatollah: business is business.Ma le democrazie, quando smettono di combattere le dittature e ci fanno affari insieme, vengono poi spazzate via, Weimar insegna.
Ecco l'articolo:
Alessandro Barbera
Pubbliche esecuzioni in Iran
Il tempismo non è dei migliori, e per questo la firma avverrà senza squilli di fanfare. L’immagine delle proteste dei giovani iraniani per le strade della capitale assediata sono ancora nelle menti di tutti. Eppure che Italia e Iran siano due partner privilegiati non è una novità. L’accordo sul nucleare di luglio 2015 aveva già posto le premesse per far ripartire la cooperazione con la comunità internazionale, Stati Uniti compresi. Oggi Invitalia Global Investment e due banche iraniane - Bank of Industry and Mine e Middle East Bank - firmano l’intesa che garantirà fino a cinque miliardi di linee di credito per singoli progetti. Invitalia potrà fornire garanzie alle controparti, le quali utilizzeranno il prestito per finanziare l’acquisto di prodotti italiani. Fra le aree di interesse iraniano macchinari per lo sfruttamento di gas e petrolio. Accordi simili sono stati firmati già da Austria e Danimarca.
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