Quando purtroppo scompariranno i testimoni che hanno vissuto direttamente o indirettamente quella tragedia,il negazionismo potrebbe diventare realmente terreno fertile.Giustissimo,il tentare è doveroso,almeno per cercare di comprendere la potenzialità del problema.Poichè possiamo scommetterci,in un futuro neppure troppo lontano si dovrà affrontare questa situazione e coprenderlo oggi può fare la differenza.
David Forti
Gentile David,
La paura è proprio questa. Scomparso l'ultimo testimone i negazionisti saranno liberi di scatenarsi in ogni tipo oltraggio alla memoria della Shoah. Questo è stato anche il timore di Steven Spielberg che ha creato un archivio di testimonianze per non dimenticare, un archivio computerizzato, video e audio, con decine di migliaia di interviste in più di 30 lingue. I sopravvissuti sono pochi ormai e stanno scomparendo, per questo il genio di Spielberg ha pensato che le loro testimonianze non dovevano essere vanificate e ha sguinzagliato per il mondo centinaia di volontari in cerca di parole da registrare per i posteri. Il documentario dal titolo "Gli ultimi giorni" ed è stato presentato a Roma nel 1999. Qui ne scrive Furio Colombo: http://www.repubblica.it/online/fatti/spielberg/spielberg/spielberg.html
Personalmente penso che la libertà di espressione non debba giustificare la negazione del peggior crimine compiuto dall'umanità nè creare ulteriore odio antisemita. Un altro grande uomo, Martin Luther King ha detto " La mia libertà finisce dove incomincia la vostra". La libertà di parola dunque non può limitare il diritto alla verità, alla storia, alla Memoria.
Un cordiale shalom
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=157&sez=120&id=68995