Riprendamo da REPUBBLICA di oggi, 09/01/2018, a pag.15, con il titolo "Spie e repressione, così Teheran blocca la rivolta. Ma Rouhani apre" il commento di Vincenzo Nigro, Vanna Vannuccini.
L'immagine che Repubblica costruisce dell'Iran è lontana dalla realtà: non vengono descritti i quotidiani crimini del regime, che viene definito invece "moderato" e capace di "parlare ai giovani". La questione sarebbe dunque non l'oppressione della dittatura degli ayatollah, ma un problema di "distanza di generazioni" e "insoddisfazione economica". Disinformazione a 360 gradi sulla Repubblica.
Ecco l'articolo:
Vincenzo Nigro, Vanna Vannuccini
Il presidente parla ai giovani: “Il problema oggi è la distanza fra le generazioni. Questa non è solo una questione di economia” prendere uno stile di vita e dire di seguirlo a due generazioni dopo la nostra: il punto di vista delle giovani generazioni sulla vita, sul mondo è diverso dal nostro » . Il discorso di Rouhani, apparentemente equilibrato, è invece una sfida aperta ai conservatori. Un passaggio che i suoi rivali giudicheranno una resa alle ragioni dei rivoltosi. Come reagiranno gli avversari? Cosa faranno i Pasdaran, le Guardie rivoluzionarie che anche stavolta sono state in prima linea per difendere il sistema? Le proteste alla fine dell’anno sono state violente, diffuse e improvvise. Tanta violenza nei quasi quarant’anni della Repubblica islamica non si era mai vista, ha spaventato perfino le classi borghesi che erano scese in piazza nel 2009. Le Guardie della rivoluzione, anche se all’inizio sono state colte di sorpresa, hanno agito con prontezza, grazie a un’organizzazione perfetta. In Iran ci sono diciassette organizzazioni per la sicurezza. Le principali sono i Pasdaran, i basiji e la polizia. Le Guardie hanno dieci centri regionali con comandi autonomi divisi in comandi provinciali e collegati con il comando centrale attraverso diversi livelli gerarchici. I basiji, una milizia civile che è considerata la più grande del mondo con quasi 5 milioni di aderenti, hanno una rete di oltre 50 mila postazioni. In questo contesto Rouhani porterà avanti la sua battaglia, all’interno di un sistema che lui stesso giudica non sempre infallibile e certo non sempre adatto a governare le “ nuove generazioni” che sono una metà dell’Iran. Un sistema che comunque proverà a non lasciargli nessuno spazio.
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