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Il Foglio Rassegna Stampa
08.01.2018 Israele: l'unico posto ideale per i cristiani in Medio Oriente
Altrove solo persecuzione e discriminazione

Testata: Il Foglio
Data: 08 gennaio 2018
Pagina: 1
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Israele, un paradiso per i cristiani»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/01/2018, a pag. I l'analisi tratta dal Times of Israel dal titolo "Israele, un paradiso per i cristiani".

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Una manifestazione di cristiani israeliani sionisti (a destra padre Gabriel Naddaf)

In quanto cristiano mediorientale desidero informarvi che, sebbene i capi musulmani abbiano cercato di convincere l’occidente che qui i cristiani stanno bene, è vero il contrario”. Così scrive Elias Zarina. “Inoltre, essendo nato e cresciuto nel quartiere cristiano della Città Vecchia di Gerusalemme, posso dire con certezza che Israele è l’unico paese di questa regione in cui i cristiani possono prosperare. La cosa potrebbe sorprendere per via di una recente lettera firmata da dirigenti della chiesa, in cui si condanna la dichiarazione su Gerusalemme del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ripeto, la verità è molto più complessa. I cristiani in medio oriente, compresa Cisgiordania e Gerusalemme est, sono sottoposti a un’enorme pressione da parte dei capi musulmani. Negli anni scorsi la comunità cristiana in tutto il medio oriente ha enormemente patito per l’ascesa degli estremisti jihadisti. Si prendano, ad esempio, le centinaia di migliaia di cristiani sfollati da Siria e Iraq. O il massacro dei cristiani copti in Egitto.

Lo stesso vale anche in Cisgiordania. Proprio di recente, un terrorista palestinese ha perpetrato un attacco alla guida di un’auto, nella città cristiana di Beit Jala, ferendo 18 persone e demolendo una quarantina di veicoli. Ho sentito di prima mano che l’obiettivo dichiarato dell’ag - gressore era “ripulire la zona dagli infedeli”. L’Autorità palestinese, che ha arrestato il responsabile, ha diramato una dichiarazione falsa che ignora questa rivendicazione e minimizza l’incidente attribuendolo al solito “disturbato di mente”. Non è che l’ennesimo esempio di come l’Autorità palestinese cerca di mascherare i veri pericoli che corrono i suoi residenti cristiani a causa della crescita al suo interno dell’ideologia islamista. Non sorprende quindi che da varie parti della Terra Santa, la terra natale di Gesù Cristo, molti dei suoi seguaci stiano fuggendo in occidente. Sono in fuga dal pericolo di morte inflitto dagli islamisti estremisti. Qui vicino a casa mia, sono molti i cristiani che stanno abbandonando l’Autorità palestinese, malgrado ciò che dicono i suoi dirigenti. L’esodo cristiano dalle città palestinesi, Betlemme inclusa, è la dimostrazione del maltrattamento che subiscono e del loro profondo senso di insicurezza. Tuttavia, sono felice di poter riferire che esiste un luogo, in medio oriente, dove i cristiani prosperano davvero, ed è Israele. La comunità cristiana in Israele continua a crescere di numero. I cristiani in Israele godono di benessere economico, sistemi educativi indipendenti con alcune delle migliori scuole del paese, un eccellente sistema sanitario e pieni diritti civili. E’ per questo motivo che cresce il numero di cittadini cristiani che sceglie di arruolarsi volontariamente nelle Forze di difesa israeliane e di continuare a studiare e vivere qui. Quindi, a tutti i pellegrini dico: mi auguro che durante la vostra visita sappiate vedere come, mentre i cristiani di tutta la regione cercano un futuro migliore all’esterno, qui in Israele essi lo cercano all’interno del proprio paese”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

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