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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Chi vince le guerre 03/01/2018

Insomma, avete vinto tutte le guerre contro gli arabi, non riesco a capire perché non annettete tutti i territori che avete conquistato, perché avete restituiti il Sinai e Gaza? La guerra è questa, chi vince tiene tutto. Se poi un domani (quasi impossibile) riusciranno a sconfiggervi si prenderanno loro quello che conquisteranno. Saluti.

F. V.

Gentile Felice, è vero che abbiamo vinto tutte le guerre ed è anche vero che, secondo leggi internazionali, chi vince un conflitto si tiene i territori conquistati. Purtroppo a Israele questa regola non è concessa, un po' per volere della comunità internazionale quasi sempre filoaraba e un po' per il grande desiderio di Israele di poter vivere in pace con i propri vicini. "Territori in cambio di pace" è stata la formula che le delegazioni israeliane avevano assunto dopo la guerra del 67 per trattare con il nemico. Formula che in seguito si sarebbe rivelata perdente e molto pericolosa. Restituire il Sinai all'Egitto è stata alla fin fine una vittoria nel senso che Israele ha ottenuto la pace con il più grande paese arabo, pace che dura tuttora. Certo, perdere il Siani è stato un peccato anche per la bellezza del luogo che gli israeliani avevano reso produttivo con un grande incremento del turismo e dove avevano trovato il petrolio. Oggi il Sinai è diventato terreno di guerra tra le milizie egiziane e i gruppi di terroristi che vi si sono insediati riuscendo a distruggere con droga e violenza anche la cutura beduina. Per quanto riguarda Gaza la musica è diversa. Ariel Sharon, pressato da Usa e Europa , si lasciò convincere ad abbandonarla evacuando tutta la popolazione israeliana che vi lavorava da 40 anni, nella speranza che i palestinesi avrebbero usato il territorio per gettare le basi per un futuro stato di Palestina. Naturalmente non è successo, hamas ha distrutto tutto quello che Israele aveva lasciato intatto per permettere all'economia palestinese di avviarsi. Hanno bruciato le serre che esportavano frutta e verdura biologica in tutto il mondo, hanno distrutto strutture e impianti tecnologici e sulla terra bruciata hanno trasportato le batterie dei missili. L'unica nota positiva della decisione di Sharon, che gli costò l'ictus che in seguito lo portò alla morte, è che quell' assurdo " territori in cambio di pace", non viene più preso in considerazione se non da qualche gruppetto di visionari dell'estrema sinistra.
Un cordiale shalom


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