Gentilissima Signora Deborah Fait, Leggo la Sua risposta a Franco Licciardello del 25.12.2017 (Piú realisti del re?). Leggo tra l'altro che le visite cristiane in Israele non prevedono visite allo Yad Vashem e ad altri luoghi ebraici. Non voglio fare il pedante pelo nell'uovo, perché non è nella mia natura, ma desidero segnalarLe che per ben due volte (agosto 1997 e agosto 1999) sono stato in Israele con la mia Comunità (francescana) e tutte e due le volte siamo stati sia a Yad Vashem (dove entrambe le volte mi sono sentito male nel sentire tutti quei nomi dei tanti martiri dei lager, cosa che non mi è mai capitata nel leggere il martirio dei nostri santi cristiani), sia alla sinagoga di Yerushalaim con le vetrate di Marc Chagall, sia al museo dei manoscritti del Mar Morto, sia ai vari kibbuz, come pure al villaggio (utopistico?) di Nevè Shalom. Al che devo dedurre: o noi siamo un'eccezione o siamo marziani?
Shalom Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentilissima Signora Fait,
In aggiunta alla mia lettera di poco fa, volevo dirLe anche che entrambe le volte fummo anche ad Ebron (da cui deriva il vocabolo "ebreo"), dove ci sono le tombe dei Patriarchi. Non mi risulta che vi sia sepolto Ismaele, il fratellastro di Isacco, capostipite degli arabi. Semmai mi vien fatto di commentare con un proverbio milanese "amor de fradej amor de cortej", amore di fratelli, amore di coltelli. Ma mi sembra cinica come conclusione.
Shalom Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario Salvatore,
Lei mi insegna che ogni persona è diversa e questo accade anche con chi organizza e conduce i pellegrinaggi o qualsiasi altro viaggio di gruppo, esistono guide serie e professionali e altre meno. Evidentemente lei è stato fortunato.
Le posso dire che vi sono state varie critiche e proteste presso le parrocchie che organizzavano visite in Israele perchè in molti itinerari di viaggi condotti da religiosi non era compreso lo Yad vaShem e altri monumenti della storia del popolo ebraico. Infatti nella mia risposta al signor Licciardello avevo scritto "quasi".
Posso raccontarle un episodio tragicomico. Durante un mio viaggio di ritorno in Israele dall'Italia ero sull'aereo insieme a un pellegrinaggio dal Veneto, arrivati al Ben Gurion alcuni membri del gruppo hanno detto ad alta voce " Siamo arrivati, ecco le scritte in arabo". E' evidente che quelle persone non erano strate preparate al punto di non sapere nemmeno dove fossero atterrate, posso arguire che anche il resto del loro viaggio non sarebbe stato molto "educativo" dal punto di vista storico.
Potrei farle decine di altri esempi anche più negativi ma mi fermo qui.
Non capisco perchè nelle Tombe dei Patriarchi e delle Matriarche dovrebbe essere sepolto Ismaele. Da quando il figlio di Abramo e Agar è un patriarca?
Nelle tombe sono sepolti i Padri e le Madri di Israele cosa che Ismaele non è.
Le sembra cinico? A me no dal momento che quella non è una tomba di famiglia, ma un simbolo dal significato molto profondo per noi ebrei.
Un cordiale Shalom