Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/12/2017, a pag.15, con il titolo "Non accetteremo più gli Usa come mediatori" la cronaca beneaugurante per il 2018 di Paolo Mastrolilli
Quattro buone notizie:
1. Abu Mazen non accetterà più gli Usa come mediatori. Finalmente è finita la commedia che ha portato soltanto acqua al mulino palestinista
2. Abu Mazen è andato in visita a Riad, ma da Mohammed bin Salman ha ottenuto solo chiacchiere
3. Nikki Haley non inviterà al ricevimento della Casa Bianca i rappresentanti dei 128 paesi che hanno votato contro gli Usa nell'Assemblea Generale
4. Bibi Netanyhau ha annunciato che Israele uscirà dall'UNESCO entro il 2018
L'Chaim! Alla vita!
Ecco l'articolo, con il nostro commento, i lettori possono inviarlo ad amici e avversari con gli auguri di Buon Anno.
Paolo Mastrolilli
Non accetteremo più gli Stati Uniti come mediatore nel processo di pace, nè accetteremo alcun piano che venga dalla loro parte». Lo ha detto il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen in reazione alla scelta del presidente Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, e spostare l’ambasciata da Tel Aviv. Abu Mazen ha spiegato che il problema non sta nella decisione sovrana di Washington sulla collocazione della propria rappresentanza diplomatica, ma nelle implicazioni legali del riconoscimento: «La decisione degli Usa sostiene l’illegalità e una sfrontata violazione dei nostri diritti. Gli Usa hanno scelto di diventare di parte. Il loro piano per il futuro della Palestina non sarà basato sulla soluzione dei due stati e i confini del 1967, nè sulla legge internazionale e le risoluzioni dell’Onu». Abu Mazen è stato a Riad mercoledì, e il re Salman gli ha confermato che la sua linea resta la soluzione dei due stati con Gerusalemme Est capitale di quello palestinese. Quindi il presidente dell’Anp fatto la dichiarazione di rigetto della mediazione Usa. Può essere una chiusura definitiva, o anche un segnale. I punti fermi irrinunciabili restano i due stati e la capitale condivisa: se Trump li concederà, il dialogo potrebbe riaprirsi. Nel frattempo la sua ambasciatrice all’Onu Haley ha cominciato ad attuare la minaccia di «prendere i nomi» di chi si oppone a Washington, non invitando al ricevimento di Natale i 128 paesi che hanno votato contro gli Usa in Assemblea Generale. Intanto Israele ha annunciato che lascerà l’Unesco entro la fine del 2018 per i «sistematici attacchi» da parte dell’Onu contro lo Stato ebraico. La decisione è stata presa per i «tentativi» dell’Unesco «di disconnettere la storia ebraica dalla terra di Israele». La lettera formale sarà presentata all’agenzia Onu entro la fine di quest’anno e che quindi Israele lascerà l’Unesco entro la fine del 2018
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