Buongiorno, ho letto le risposte ai post del 17.12 su Nazareth. Si dimentica che Nazareth è nella Medinat Yisra'el, quindi il sindaco è un funzionario dello Stato Israeliano, naturalmente è un funzionario di tipo elettivo(e secondo leggi israeliane), ma essendo un funzionario di uno stato di diritto che applica dei regolamenti, non è di certo un capo tribale che si sveglia una mattina e dice 'mo' stamattina si fa così'. Ci sta attorno tutta una Amministrazione Pubblica che dovrebbe intervenire in caso di comportamenti alla Masaniello che porterebbero alla violazione di questi regolamenti In una situazione simile ma che diversamente avevano innescato azioni aggressive di disordine pubblico, il Ministro Libermann a quelli di Wadi Ara non le ha mandate a dire http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Liberman-calls-for-boycott-of-Umm-el-Fahm-after-Jerusalem-protests-517574
Il Papa non avrebbe nulla da dire al Sindaco di Nazareth perchè prima di lui ci stanno l'Amministrazione Pubblica Israeliana e la Magistratura Israeliana, i partiti politici israeliani, toh!alla fine anche il Patriarca di Gerusalemme potrebbe esserci che vede riconosciute dal Governo Israeliano alcuni prerogative derivanti dal Palestine Order in Concil del 1922, mentre qualsiasi espressione del Papa in questo caso potrebbe costituire un'ingerenza negli affari interni israeliani. Cordialmente Franco Licciardello
Gentile signor Licciardello,
Non conosco come sia composta l'amministrazione di Nazareth ma essendo ormai una municipalità a maggioranza arabo-musulmana suppongo che l'opposizione abbia poca voce in capitolo. I cristiani da quelle parti sono rimasti pochi, gli ebrei ormai sono andati a vivere sempre più a nord costituendo una loro propria municipalità che ha il nome di Nazareth Ilit con un loro sindaco. La città è divisa in due anche se non esistono barriere fisiche. Quindi il sindaco Salam può avere avuto il consenso della Giunta per maggioranza (anche se pare abbia fatto marcia indietro). Riguardo a Umm el-Fahem, il ministro Liberman è intervenuto a causa di una rivolta violenta su Gerusalemme capitale di Israele, non per motivi religiosi ma strettamente politici. Israele evita di intromettersi nelle dipute religiose tra musulmani e cristiani. Nel caso di problemi gravi ( come la costruzione di una mega moschea che doveva nascondere la Basilica ma anche in questa occasione il problema era pratico non di fede) è la Corte Suprema che agisce, mai il governo. Lei scrive che il Papa non deve intervenire presso il sindaco per difendere gli ormai pochi cristiani di Nazareth per evitare l'ingerenza negli affari interni israeliani cosa non vera dal momento che Israele è uno stato laico che non mette lingua in problemi religiosi soprattutto se di altre fedi. Di cosa deve parlare il Capo della Chiesa se non di religione e, eventualmente, difendere doverosamente i cristiani dai soprusi islamici? Shalom