Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/12/2017, a pag.15, con il titolo "Miss Iraq costretta alla fuga dopo la foto con Miss Israele" il commento di Letizia Tortello.
L'ottimo commento di Letizia Tortello sottolinea la totale mancanza di volontà di pace nel mondo islamico. Basta una foto con una Miss israeliana per scatenare un linciaggio. Sarebbe bene che i trombettieri della "religione di pace" leggessero questo articolo.
Ecco l'articolo:
Letizia Tortello
Un selfie insieme tra due miss. Niente di sorprendente o compromettente, se non fosse che a scattare la foto, subito condivisa sui social, sono state le due reginette di bellezza di Iraq e Israele. Hanno postato lo scatto su Instagram, con la didascalia «pace e amore». Un gesto ingenuo, o una coraggiosa diplomazia delle miss, come l’ha definita qualche loro sostenitore, che però è costato alla famiglia della ragazza irachena la fuga dal Paese, inseguita da minacce di morte.
La foto delle due miss (a sinistra miss Israele)
Il selfie ha fatto il giro della rete nel mondo arabo, dove il sentimento anti-israeliano è fortissimo. La foto dello scandalo risale a novembre, è stata scattata a Las Vegas, durante le selezioni di Miss Universo: ritrae Sarah Idan, irachena che vive negli Stati Uniti, sorridente accanto ad Adar Gandelsman, Miss Israele. Entrambe vestono la fascia del concorso, e descrivono l’immagine con uno slogan in inglese: «Peace and Love from Miss Iraq and Miss Israel». Subito arrivano migliaia di «like», ma nei commenti piovono anche critiche e insulti feroci. Molti dovuti al fatto che la ragazza irachena aveva lanciato in rete diversi scatti in cui era vestita solo con un bikini.
Quando si rendono conto del caos scatenato, le due provano ad arginare le voci degli haters: «Selfie più foto in bikini insieme hanno creato un caos a casa di Sarah - spiega Gandelsman alla tv israeliana -, la gente minacciava che se non fosse tornata in patria e non avesse rinnegato quelle foto e il titolo (di Miss Iraq), l’avrebbero uccisa». Sarah Idan ha difeso la foto e il significato del messaggio lanciato: «Il mio post non significa che io sostenga il governo israeliano e che accetti le loro politiche nei confronti del mondo arabo», ha scritto sui social. Ma a poco è servitoe: lei e i suoi familiari, che vivono in Iraq, sono stati costretti a fuggire. Hanno fatto perdere le loro tracce. Secondo diversi media, fra cui il britannico «Independent», si sarebbero nascosti in casa di parenti o amici fidati. «Mi scuso con chiunque consideri il mio gesto dannoso per la causa palestinese - aggiunge Sarah -. Il mio era un appello alla pace e alla speranza per la fine della crisi».
L’ Iraq non ha mai riconosciuto Israele e circa 120.000 ebrei iracheni sono stati costretti a lasciare il Paese dopo il 1948, quando l’ Iraq ha iniziato a varare una serie di leggi antiebraiche in risposta alla creazione dello Stato israeliano. Le forze irachene e israeliane hanno combattuto una contro l’altra nel 1948, 1967 e 1973. Nel 1981, Israele ha bombardato un reattore nucleare iracheno vicino a Baghdad, mentre Saddam Hussein, nel 1991, lanciò missili su Israele.
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