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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.12.2017 Ma la shakshuka israeliana non è questa
La ricetta un po' stravolta di Roberta Salvadori

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 dicembre 2017
Pagina: 58
Autore: Roberta Salvadori
Titolo: «L'altra cucina, da Israele le uova cotte nella peperonata»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi,17/12/2017, a pag.58, con il titolo "L'altra cucina" la cronaca di Roberta Salvadori.

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Se la Shakshuka la si mangia in Israele, la ricetta non è quella suggerita da Roberta Salvadori. Ovviamente dipende in quale ristorante la si mangia, un po' come la pizza, che ha infinite variazioni.
La ricetta tradizionale, per farla breve, è la seguente:  la cipolla, a differenza di quanto scrive Salvadori, deve essere una presenza atta soltanto a insaporire, lo stesso dicasi per il peperone. La base poi, è composta  al 70% da pomodori in tocchi. L'aglio è facoltativo, così come il pepe. Le uova possono benissimo cuocere nella stessa pentola. Che l'origine sia tunisina e algerina è tutto da dimostrare, manca marocchina, infatti in Marocco non viene servita in nessun ristorante.

Ecco il pezzo:

Per semplificare si può dire che la shakshuka è un piatto di uova, cotte in una peperonata piccante, originario di Tunisia e Algeria, arrivato sulle tavole ebraiche durante l'Impero Ottomano. L'ideale sarebbe usare un padellino singolo per ogni commensale, ma non è obbligatorio. La ricetta è più o meno questa (ma le variabili domestiche possono essere tante): si rosolano in olio aglio, cipolla tritata e peperoncino. Vi si fa saltare del peperone fresco a pezzetti poi si aggiungono abbondanti pomodori maturi spezzettati freschi o pelati in scatola e un po' di concentrato di pomodoro, sale e pepe. Si lascia cuocere una decina di minuti e poi vi si versano delicatamente per non romperle, le uova sgusciate. Lasciare cuocere il chiaro d'uovo finché si rapprende. Ma il tuorlo deve restare morbido. Cospargere di prezzemolo tritato e subito in tavola. Variante vegana: tofu al posto dell'uovo.

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lettere@corriere.it

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