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Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


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La Repubblica Rassegna Stampa
17.12.2017 Arabia Saudita: a Repubblica l'Oscar della manipolazione
autrice Francesca Scaferri (chi sennò?)

Testata: La Repubblica
Data: 17 dicembre 2017
Pagina: 17
Autore: Francesca Caferri
Titolo: «La purga di MBS sbarca in Giordania. E l'economia trema»

Riprendia dalla REPUBBLICA di oggi, 17/12/2017, a pag.17, con il titolo "La purga di MBS sbarca in Giordania. E l'economia trema" una breve cronaca di Francesca Caferri.

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Francesca Caferri           Mohammed bin Salman

La cronista di Repubblica merita l'Oscar della manipolazione, se esistesse. Non è nuova a questa tecnica, ma qui, in poche righe, supera se stessa. Vediamo come:
1. Sabih Al Masri non è una 'vittima', ma uno dei tanti miliardari in $ ai quali il principe ereditario dell'Arabia Saudita,Mohammed bin Salman, ha imposto di restituire alle casse dello Stato il denaro sottratto illegalmente con la corruzione. Fa parte di quel centinaio di miliardari sauditi, agli arresti domiciliari, che potranno tornare in libertà soltanto se tireranno fuori centinaia di miliardi di $.
2. Per Caferri, quei ladroni corruttori sono "
alcuni dei principali uomini d’affari del regno e una decine di principi della casa reale", scrive poi 'milioni' di $ quando sono in realtà miliardi.
3.Denaro incassato da MBS che così ha risanato il bilancio dello stato. Un metodo certamente non consono a un regime democratico, ma nessuno stato islamico lo è. Caferri scrive invece che l'economia trema!
4. Caferri dimostra poi ostilità verso MBS, ci viene il dubbio (certezza) che l'origine stia nella presa di posizione politica del principe ereditario nei confronti del presidente americano e anche di Israele, opposta a quella degli stati schierati con Iran e Turchia.
5. Repubbica non si smentisce, chi è dalla prate di Trump e di Israele, è un nemico, anche se musulmano doc come Mohammed bin Salman.

ROMA-  L’ultima vittima della “guerra alla corruzione” di Mohammed Bin Salman  l’erede al trono saudita, è uno degli uomini più importanti del mondo arabo, il giordano di origini palestinesi Sabih al Masri. Di lui, che è anche cittadino saudita, si sono perse le tracce giovedì, quando stava per ripartire da Riad dopo incontri di affari: i familiari hanno detto alla Reuters che è stato bloccato prima che potesse partire. Multimiliardario, amministratore delegato di Arab Bank, Al Masri è l’ultima vittima della retata anti-corruzione voluta da MBS che ha portato in carcere alcuni dei principali uomini d’affari del regno e una decine di principi della casa reale. Detenuti per settimane, alcuni degli accusati sono stati rilasciati nei giorni scorsi dopo aver pagato milioni di dollari allo Stato. Proprio per questo, al Masri, secondo la Reuters, era stato avvertito di non recarsi in Arabia Saudita. Sulla sua sorte tuttavia, potrebbe essersi inserita una partita diversa: secondo fonti anonime citate dalla stessa agenzia, sarebbe stato arrestato come ritorsione per la decisione del re giordano Abdallah di recarsi a Istanbul al vertice dei Paesi islamici che ha condannato il presidente Usa Donald Trump per aver riconosciuto Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. Decisione a cui l’Arabia Saudita si oppone, ma senza troppa convinzione. Al Masri è infatti una delle colonne portanti dell’economia giordana: il suo arresto ha scioccato il Paese.

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