Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 13/12/2017, a pag. 8, con il titolo "La rabbia palestinese non si spegne, Amman e II Cairo frenano I'Anp", il commento di Michele Giorgio; da AVVENIRE , a pag. 15, la breve "Patto Chiesa della moltiplicazione 4 anni all'ultrà ebreo che la bruciò".
A destra: una vignetta antisemita pubblicata ieri su Facebook. Le regole di censura di Facebook valgono evidentemente solo per chi osa criticare l'islam, non per chi diffonde materiale antisemita esplicito come in questo caso.
Michele Giorgio descrive come sempre in modo fazioso quello che accade in Israele e nei territori contesi. Persino Giorgio, però, non può che prendere atto del fatto che, per ora, non esiste nessuna nuova "intifada", ma soltanto proteste che hanno coinvolto al massimo qualche migliaio di persone. Giorgio sottolinea il ruolo di Marwan Barghouti, terrorista assassino condannato a cinque ergastoli, e di fatto auspica che diventi leader degli arabi palestinesi, schierandosi quindi ancora una volta con il terrorismo violento.
Avvenire, in un articolo che non riprendiamo, definisce Erdogan "possibile mediatore" per la pace in Medio Oriente, omettendo che si tratta di un dittatore islamista che a lungo ha appoggiato lo Stto islamico, prima di cambiare faccia e riavvicinarsi a Russia e Iran. Come curriculum, per un "mediatore" non c'è male!
Riprendiamo una breve, sempre su Avvenire, sulla pena comminata all'ebreo che aveva appiccato il fuoco al portone della Chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Avvenire scrive in modo fuorviante di "chiesa bruciata"). Giustamente un'azione tanto grave è stata punita con 4 anni di reclusione. E' la prova, una volta di più, che in Israele la giustizia funziona e non guarda in faccia a nessuno.
Ecco gli articoli:
IL MANIFESTO - Michele Giorgio: "La rabbia palestinese non si spegne, Amman e II Cairo frenano I'Anp"
Michele Giorgio
La partecipazione alle manifestazioni non è massiccia, fa notare qualcuno. Vero. Ma in ogni caso non cessa la protesta palestinese contro il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele fatto da Donald Trump una settimana fa.
NEL CAMPO PROFUGHI di Arroub, nell'università di Tulkarem, a Betlemme, Ramallah e in altre località della Cisgiordania, ieri dozzine di giovani palestinesi hanno affrontato con lanci di sassi i soldati israeliani mentre cortei attraversano i centri abitati. I dimostranti feriti sono stati almeno dieci. E centinaia di palestinesi d'Israele hanno tenuto a Tel Aviv un sit in di fronte all'ambasciata Usa che Trump intende spostare a Gerusalemme. La protesta viene sottovalutata dai media israeliani che dedicano spazio in questi giorni soprattutto alla politica interna. Fa eccezione Gaza dove la tensione, tra raid aerei e cannoneggiamenti israeliani e lanci di otto razzi palestinesi (in una settimana) non si sa bene da parte di chi, sta scivolando verso il baratro. Ieri due palestinesi armati e in moto sono rimasti uccisi a Beit Lahiya in circostanze oscure. All'inizio da Gaza avevano denunciato un attacco di droni israeliani.
POI IL JIHAD HA DIFFUSO un comunicato per precisare che due suoi uomini erano morti in emissione». A quanto pare i due sono stati uccisi dallo scoppio accidentale dell'ordigno che trasportavano. A differenza dei giornali, le autorità politiche e militari israeliane non sottovalutano affatto gli sviluppi della protesta palestinese. Lo conferma la decisione di confinare in isolamento saranno usati per pagare i di Marwan Barghouti, segretario pendenti pubblici di Gaza. del partito Fatah in Cisgiordania, da 15 anni in carcere in Po la dichiarazione di Donald Israele. Barghouti, 58 anni, è Trump sarà oggi al centro come il comandante delle discussioni di capi di stato e la seconda Intifada di governo e alti rappresentanti (2000-2005) e il suo carisma è intatto.
AVVENIRE: "Chiesa della moltiplicazione 4 anni all'ultrà ebreo che la bruciò"
Un tribunale israeliano di Nazareth ha inflitto quattro anni di prigione a Yaron Reuveni, l'estremista ebreo condannato per aver dato fuoco alla Chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci che si trova sul Lago di Tiberiade, nel nord di Israele. Reuveni è stato anche condannato ad altri due anni ai servizi sociali e al pagamento di 50mila shekel (12mila euro) di danni. Nel giugno 2015 Reuveni ed altri appiccarono fil fuoco, causando ingenti danni. Il presidente Reuven Rivlin si recò sul posto per solidarietà nei confronti dei benedettini tedeschi custodi del luogo. Il premier Benjamin Netanyahu dette ordine allo Shin Bet di condurre le indagini che portarono poi all'arresto di Reuveni. Alla condanna, in luglio, il giudice definì l'incendio «un crimine d'odio».
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