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La Chiesa, il Papa, l'islam 12/12/2017

Gentilissima Signora Fait, davvero IC vorrebbe che la Chiesa si battesse contro la libertà religiosa per i musulmani? Libertà religiosa di cui è parte integrante la possibilità di esercitare il culto in forma associata e, quindi, in un luogo idoneo. Per me è tristissimo che in certi Paesi d’Europa (in Italia, per fortuna, non è così e prego che non accada mai) molte chiese vengano sconsacrate (e per me non fa differenza che diventino moschee o, molto più spesso, secondo l’articolo della Stampa riportato da IC, ristoranti, uffici o appartamenti), ma è inutile scandalizzarsene quando, come avviene da molti anni in Francia e negli altri Paesi europei, partecipa alla S. Messa festiva il 10%, o addirittura il 5% soltanto, dei battezzati nella Chiesa cattolica: ed i dati per molte Chiese protestanti in Europa sono ancora peggiori. Per non parlare di quanti, in quei Paesi (meno in Italia), pur essendo figli o nipoti di cristiani, non sono neppure stati battezzati. Temo che stiamo raccogliendo i frutti di una scristianizzazione iniziata da più di due secoli (e di cui tanti si rallegrano come di una felice modernizzazione dell’umanità) e posso solo pregare per un’inversione di tendenza spirituale fra gli italiani e gli europei e perché il Vangelo sia, in piena libertà, accolto da ogni uomo, ma di certo non cercherò né ammetterò mai che si ostacoli il culto dei credenti non cristiani, musulmani inclusi, solo perché non siamo capaci, pur essendo nominalmente tanto più numerosi, di surclassarli nell’appuntamento festivo con il Creatore. (Per inciso, so benissimo che in troppi Paesi, non solo musulmani, i cristiani sono perseguitati o discriminati, ma non è una buona ragione per fare il male). Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,
Mai e poi mai IC, giornale completamente laico che cerca di immischiarsi il meno possibile in discorsi religiosi, potrebbe desiderare che la Chiesa si batta contro la libertà religiosa per i musulmani. Il discorso è un altro, i musulmani siano del tutto liberi di esercitare la loro fede purchè questo non impedisca ad altri di esercitare la stessa libertà. Agli esempi che lei porta di un' indebolimento della fede nei cristiani, vorrei aggiungere quello che, a mio vedere, è anche un enorme pericolo. Impedire che si festeggi il Natale nelle scuole per non turbare i musulmani, togliere i crocefissi dai locali pubblici e dalle scuole per non turbare i musulmani, evitare la celebrazione della Messa di mezzanotte per non turbare i musulmani e potrei andare avanti con decine di altri esempi. Tutte queste limitazioni ad una libera fede fanno si che i cristiani, fin dalla più tenera età, siano allontanati dalle loro tradizioni religiose. Mio figlio, ebreo, quando andava all'asilo e poi a scuola, aspettava con emozione l'arrivo di Babbo Natale che portava doni ai bambini. A scuola non ho mai voluto che non assistesse all'ora di religione e si sentisse un escluso. Lui stava in classe, spesso raccontava ai suoi compagni, su invito dell'insegnante, le tradizioni ebraiche. Nessuno della mia famiglia ha considerato tutto questo un pericolo, anzi. L'intolleranza islamica non permette nessuna forma di tradizione cattolica in loro presenza. Sarebbe forse il momento che i cattolici incominciassero a tirar fuori un po' di orgoglio perchè col buonismo non si va da nessuna parte, anzi si permette ai prepotenti di prevalere.
Un cordiale shalom


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