Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 11/12/2017, a pag. I, l'analisi "Il Labour è un partito di vittime" tratta dal Times.
Benjamin Corbyn in prima fila durante una manifestazione di odio contro Israele
Nasreen Khan, che fino a poco fa era in cima alla lista dei candidati papabili per un seggio laburista, qualche anno fa dichiarò che le scuole del paese stavano ‘facendo un lavaggio del cervello, a noi e ai nostri figli, inducendoci a pensare che il cattivo sia Hitler’, per poi chiedersi ‘Che cosa mai hanno dato di buono, gli ebrei, a questo mondo?’”. Esordisce così, sul Times, una brillante invettiva di Clare Foges contro il Partito laburista britannico. “A parte circa un quarto di tutti i premi Nobel, la teoria della relatività, la psicoanalisi, la teoria dei giochi e il computer a Dna? A parte i fertilizzanti sintetici e il vaccino contro il colera, la polio e il morbillo? A parte Kafka, Proust, Heller, Mailer, Salinger e Pinter? A parte ‘West Side Story’ e ‘Il mago di Oz’, Mendelssohn e Mahler, ‘2001: Odissea nello spazio’ e ‘Salvate il soldato Ryan’, Google e Facebook? A parte questo, in effetti, faccio fatica a dire cosa gli ebrei hanno dato di buono al mondo. La scorsa settimana il Labour ha finalmente scaricato la Khan, anche se non è l’unica figura del partito a fare uscite del genere. Prendete Jared O’Mara, per esempio, il deputato per Sheffield Hallam (ora sospeso), che su Facebook aveva fatto commenti espliciti sui ‘froci’ e su un uomo ‘sodomizzato a morte’, oltre a diverse osservazioni sessiste. I commenti sono svariati ma il comune denominatore che rivelano è che c’è qualcosa di velenoso, in parti del Partito laburista, ed è la sua tendenza a ‘in - scatolare’ le persone, a vedere lo status di minoranza prima del singolo individuo. Un partito cosiddetto progressista, s’immagina, sposerebbe il messaggio che quel che conta è il carattere, la personalità, non il colore della pelle, la sessualità o l’identità di genere. E tuttavia, all’interno del Labour continua a riemergere quest’os - sessione per l’identità e la diversità: ed è così odiosamente paternalista, così divisivo e assolutista. Molti, a sinistra, hanno una visione del mondo che è impressionante per la sua rigidità: un ostinato attaccamento agli stereotipi che induce a vedere l’intera esistenza umana come una grande lotta per la giustizia, la lotta tra gli oppressori e gli oppressi. Quel che molti a sinistra non riescono a capire è che non si liberano gli individui categorizzandoli di continuo in ‘minoranze’ e in ‘comunità’ separa - te: così facendo, gli si tatua addosso lo status di vittime perpetue. Non li si tratta da individui, ma come casi bisognosi incapaci di camminare sulle proprie gambe, necessitanti una discriminazione positiva, le quote… così facendo si nega loro l’indipendenza. La verità è che non è con quei commenti fuori luogo sui social media, che il Labour perpetua il razzismo, il sessismo e l’omofobia, bensì dividendoci costantemente in diverse ‘comunità’, inscatolandoci secondo la minoranza d’appartenenza e tenendoci in questi sub-gruppi. E’ questa attitudine, non una manciata di mele marce, che dev’essere eradicata dal partito”.
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