Leggendo la lettera di Alessandro Bortolami (al quale Lei ha dato la sua brava polpettina...), mi viene in mente che molti "pacifisti" (a senso unico) ragionano come il suddetto. Una volta una mia pur carissima (ma ingenuissima) amica, che è stata fagocitata con il suo ragazzo in uno di quei gruppi che Lei sa, tipo BDS o giù di lì, mi invitò a partecipare alle loro manifestazioni, assicurandomi che sarebbero venuti a prendermi... Per tutta risposta le inviai la famigerata foto del "gran Mufti" insieme a Hitler. Mi rispose: "Sono dei problemi, ne parleremo...". "Bene, parlatene, poi ne riparlerete anche con me e vi prenderete il resto con mancia"... Non so se risposi bene. Un po' di tempo dopo un nostro amico si sposò. Eravamo tutti in chiesa in attesa della sposa; quando arrivò l'organista (un frate mio amico e non certamente filopalestinista) suonò la marcia nuziale del Lohengrin. Alle mie proteste, questi mi rispose che si era rifiutato anche lui di suonare il pezzo, ma purtroppo era stato desiderio dei genitori della sposa, insegnanti al Conservatorio di Palermo, ma senza ideologie. Questi mi citarono i versi del Giusti "con l'arte di mezzo e col cervello dato all'arte / l'ubbie si buttan là". Non le sembra un alibi a cui aggrapparsi con la saliva?
Shalom,
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
Purtroppo sono tanti quelli che, essendo ingenui o ignoranti nel senso che non conoscono l'argomento, vengono fagocitati dai furbacchioni filopalestinisti. E' un peccato perchè alla fine sono proprio questi ultimi a diventare i peggiori nemici di Israele proprio perchè privi di cognizioni storiche e geografiche. Quanto all'alibi dei genitori della sposa, mi son fatta una bella risata. Che ci vuol fare, alcune persone sono talmente convinte di essere nel giusto che non ritengono necessario spiegare le proprie idee e si limitano a rispondere con frasi fatte, meglio se prese da personaggi famosi così fanno più effetto. E' un modo furbo, secondo loro, di abbindolare le persone ma non sempre ci riescono, come nel suo caso.
Un cordiale shalom