Ho inviato una lettera a Enrico Mentana. NON ci siamo, caro Enrico... fermo restando il fatto che me ne frego del riconoscimento internazionale relativo a GERUSALEMME, Capitale una e indivisibile dello Stato d'Israele (e da chi dovrebbe venire questo riconoscimento? Per caso dall'organizzazione delle nazioni dis-unite? cioè da quei ceffi che non sono riusciti a evitare nei tempi moderni i massacri della Somalia, del Ruanda, di Sarajevo, degli yazidi, dei Rohingya, dell'isis, di Maduro in Venezuela, di saddam hussein, di assad, di settembre nero e quant'altri? Che non riescono a riportare a più miti consigli il burattino Kim e i grillini? Ma da che pulpito???)... Chi è l'ambasciatore, anzi, l'ambasciatrice della palestina, cioè uno stato inesistente, quella che protesta per il Giro d'Italia e il... JERUSALEM senza WEST? Oppure sono io ad aver capito male? Shalom
Edoardo Grinberg
Gentile Edoardo, in aggiunta all'elenco delle malefatte dell'ONU, la informo che proprio ieri questa Organizzazione di ceffi, come lei giustamente scrive, ha votato altre 6 risoluzioni contro Israele, una delle quali ribadisce nessun collegamento storico tra Gerusalemme e Israele. Questa è stata la scellerata risposta alla rinnovata proposta di Trump di spostare l'ambasciata USA nella Capitale. L'ONU dunque prosegue imperterrito nella sua ignobile opera di disconoscimento di Israele privandola della sua Capitale storica e vecchia di 3000 anni. L'ambasciatrice del paese che non c'è si è detta preoccupata per l'eliminazione di quel WEST che avrebbe dovuto precedere, secondo il politicamente e ipocritamente corretto, Gerusalemme. La sua preoccupazione non ci tocca e la dimostrazione che protestare civilmente, come fa Israele, serve a cambiare le carte in tavola. In questi ultimi giorni abbiamo avuto due vittorie, l'impacchettamento di Leila Khaled a Fiumicino e l'averla rispedita ad Amman e Gerusalemme senza quel osceno West, ma tutta intera, Capitale di Israele. Abbiamo protestato e l'Italia, come per miracolo, s'è desta.
Un cordiale shalomn