Buongiorno, ho letto il post del 27.11 sulla terra. Che dire? che mancava che europei e arabi fanno i gargarismi a tavola. In merito alle terre fino al 1835, le terre dell'impero ottomano appartenevano al solo sultano, tranne quelle del waqf che erano inalienabili. da quella data con le tanzimat fu istituito il diritto di proprietà all'europea,e fu fatta una riforma agraria, che data l'inefficienza della pubblica amministrazione, ed il basso livello d'istruzione della popolazione, finì come finì, chi se ne approfittarono della situazione furono i possessori di capitali, dagli sceicchi agli stranieri, ad esempio i russi comprarono mezza Gerusalemme, e i francesi non da meno, inglesi, tedeschi e così via. L'impero d'altronde era al tracollo finanziario e non poteva opporsi. Molti acquisti stranieri, per motivi diplomatici furono girati alle chiese locali, con la particolarità che la chiesa ortodossa era waqf. Difatti nel 1919 a Versailles, Weizmann e Feisal si stringevano la mano. l'incancrenirsi del problema, avverrà con il Mandato Britannico. Cordialmente
LF
Gentile LF,
La Palestina ottomana era un territorio dimenticato da Dio dove i turchi, come indolenti burocrati, facevano razzia di tasse senza il minimo interesse per la storia di questa terra, tantomeno per Gerusalemme ridotta ad un villaggio dove vivevano e pregavano, in totale miseria e abbandono, ebrei molto religiosi e pochi cristiani ortodossi. Il crollo dell'impero lasciò questa terra in balia dei ricchi latifondisti. Poi vennero gli inglesi interessati solamente ad accattivarsi le simpatie degli arabi, opportunisti come sono sempre stati in tutte le colonie in loro possesso. Questa terra è rinata a nuova vita con le prime migrazioni di ebrei, in fuga dai pogrom europei, che iniziarono a lavorare la terra con zappa e fucile per difendersi, a bonificarla dalla malaria e a rendere verde il deserto di pietre abbandonato per duemila anni. La rinascita di questa terra, i giardini, le piantagioni a perdita d'occhio, le serre, il deserto mantenuto solo dove si vuole per un giusto equilibrio ecologico, le bianche città di gente laboriosa e piena di gioia di vivere si chiama Israele.
Un cordiale shalom