Scusate, ma se il principe ereditario ma ormai, a tutti gli effetti, padrone incontrastato dell'Arabia dei Saud, oltre ad imprigionare i suoi dignitari straricchi e corrotti, si facesse carico della causa palestinese, vi sarebbe ugualmente simpatico? So che la domanda è retorica in quanto la Vs. risposta, sicuramente scontata, sarebbe NO! Capisco che per Voi l'esclusivo metro di giudizio è essere pro o contro Israele, ragion per cui MBS, viste le sue attuali frequentazioni ed amicizie, ha tutte le carte in regola per entrate nel novero dei buoni, ma mi sembra una posizione un pò limitata. Anche il Sudafrica dell'apartheid aveva eccellenti rapporti con lo stato ebraico, così come lo Shah Reza Palevi che tutto era fuorchè un democratico. Stando così le cose, se un giorno gli ayattolah cambiassero atteggiamento nei confronti di Israe, ferma restando la struttura autoritaria dello stato iraniano, sono certo che anche per loro si aprirebbero da parte Vs. considerazioni diverse e ben più positive.

Alessandro Bortolami

Beh, signor Bortolami, se i suoi vicini la prendessero a pugni ogni volta che esce di casa, si rivolgerebbe con simpatia ai pochi che dimostrassero gentilezza nei suoi confronti. Credo sia un atteggiamento umano e comprensibile. Israele aveva rapporti con il Sudafrica dell'apartheid? Come tutti i paesi occidentali che, alla luce del sole, si strappavano le vesti per la persecuzione dei neri e sotto sotto facevano affari con il governo razzista di Pretoria ( che peraltro oggi non sta tanto meglio). Quanto allo Shah di Persia le cose non stanno esattamente come lei dice. La Persia di Reza Pahlevi non sarà stata una democrazia di stile occidentale ma è anche vero che lui diede allo stato un sistema liberale e ebbe sempre buoni rapporti con gli alleati occidentali. La seconda moglie, Farah Dhiba, si adoperò affinchè anche la parte femminile del paese avesse un'istruzione, eliminò l'obbligo del velo e arrivò anche il voto alle donne. Questo diede fastidio ai vari gruppi religiosi e al partito comunista iraniano estremamente radicali. Oltre a queste riforme per modernizzare lo stato, era ottimo il rapporto tra Persia e Israele, ulteriore fastidio per i comunisti che guardavano a Nasser e all'URSS per l'eliminazione dello stato ebraico. Posso ricordarle che anche l'Italia e tutto l'occidente avevano buonissime relazioni con Reza Pahlevi? Sono abbastanza vecchia per ricordare le visite in Italia dello Shah e di Soraya, visite gettonatissime dai media e dai papparazzi, e onorate dagli inchini dei governanti italiani di allora? Nel 1979 la famiglia Pahlevi lascio' la Persia per gli USA e il paese finì tra gli artigli di Khomeini che riportò l'Iran indietro di 500 anni. L'Iran che impicca i gay, che impicca le donne, l'Iran dell'orologio che scandisce le ore che lo separano dal momento della totale distruzione di Israele, l'Iran senza diritti civili e senza libertà con il quale, se non vado errata, l'Italia è in ottimi rapporti. L'Iran dei preti neri e cattivi che vede il pellegrinaggio ossequiante di leader europei e di una velatissima e adorante Mogherini. Come vede, signor Bortolami, come disse Qualcuno, "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Israele, perseguitato dall'odio di tanti scellerati paesi occidentali, minacciato di distruzione, cerca alleati dove può. Non mi risulta che l'Italia, inginocchiata davanti a un paese che predica la morte, rischi gli stessi pericoli, quindi , posso solo pensare, che lo faccia per mero e sporco interesse. A volte, signor Bortolami, il silenzio sarebbe d'oro.
Shalom