Chiedo scusa se mi intrometto anche se non sono ebreo. Secondo me, siamo ancora al solito problema riportato dalla lettura dei Vangeli (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), in cui Yoshua o Gesù di Nazareth più di una volta proprio in giorno di sabato guarisce malati d'ogni specie, scaccia i demoni e via dicendo, senza con questo compiere alcunché che violi i precetti della Torah. E chiede sempre "chi di voi di sabato non scioglie il proprio bue o il proprio asino per portarli ad abbeverarsi?". Infatti il sabato è fatto per l'uomo, e non l'uomo per il sabato. Evidentemente siamo su due rette parallele. Mi spiace. Shalom.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
La diatriba per il rispetto dello Shabat tra il governo (laico) e i religiosi ultraortodossi serve proprio a chiarire e a risolvere le posizioni contrastanti. E' logico che i religiosi si oppongano alla laicizzazione del giorno del riposo e della preghiera, non sarebbero osservanti se lo facessero, ma nessuno può obbligare gli israeliani laici a rispettare la festività. Ieri un membro di Shas, il partito ultraortodosso della Knesset, ha detto "Io non posso obbligare il mio vicino a non andare in macchina di sabato", una dichiarazione forte fatta da un religioso strettamente ossrervante. Libertà di scelta, dunque, chi vuole passare la festività pregando è padrone di farlo, chi vuole andare a divertirsi, o a lavorare, altrettanto. Ricordiamoci che discutere su tutto, persino sulla divinità, è parte dell'anima ebraica da sempre.
Un cordiale shalom