Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 27/11/2017, a pag.28, con il titolo "Se Anna Frank fosse stata una pittrice", l'analisi di Cath Pound.
Cath Pound
Un disegno di Charlotte Solomon
Rievocata la figura di Charlotte Salomon l’artista ebrea tedesca morta ventiseienne ad Auschwitz che dipinse l’orrore del nazismo, della guerra e l’angoscia di una tragedia familiare L’incredibile biografia di Charlotte Salomon tende a mettere in ombra la sua opera. Paragonata spesso ad Anna Frank, questa artista ebrea è stata plasmata dall’ascesa al potere dei nazisti e da una storia familiare di suicidi tenuta nascosta, prima che la sua vita venisse troncata ad Auschwitz, nel 1943. Ha ispirato opere teatrali, un’opera lirica, un film, un romanzo francese, e un film d’animazione di prossima uscita. La sua arte fino a questo momento è rimasta poco conosciuta, ma il Museo di storia ebraica di Amsterdam spera di cambiare le cose esponendo per la prima volta ( fino al 25 marzo) nella sua interezza la produzione dell’artista, Vita? O teatro?, una serie di quasi 800 dipinti eseguiti con la tecnica del guazzo. Vita? O teatro? è una serie semiautobiografica. Mescola finzione e realtà con un assortimento frastornante di riferimenti visivi, che includono l’espressionismo tedesco e il cinema di Weimar, fornendo una straordinaria analisi della tormentata storia familiare dell’artista e degli ebrei nella Germania nazista. Evocando scene dal passato e dalla sua immaginazione, la Salomon adoperava un vasto repertorio visivo per creare immagini che ricordano Chagall, Munch e Modigliani, ma usando tecniche cinematografiche come flashback e schermi divisi in due. Charlotte, nata a Berlino nel 1917, veniva da una famiglia ebrea dell’alta borghesia e guardava il mondo che aveva conosciuto da bambina andare in pezzi con l’arrivo al potere di Hitler. Era una bambina riservata, ma aveva una vita interiore turbolenta e appassionata, con una penetrante memoria visiva, che « stampava tutto per uso futuro » , come scrive la sua biografa Mary L. Felstiner.
Le immagini di questo periodo che dipinse in seguito rivelano un umorismo ironico, amaro. L’elezione a cancelliere di Hitler, nel 1933, è illustrata con file di camice brune senza volto, dipinte con pennellate espressioniste indistinte. La svastica sulla bandiera è rovesciata, in un tentativo allusivo di neutralizzarne il potere. Il terrore della Notte dei Cristalli, nel 1938 fece capire che la famiglia Salomon non era più al sicuro, e Charlotte, che aveva 22 anni, fu mandata a vivere dai nonni materni, nel Sud della Francia. Fu lì che la nonna si uccise, un evento che condusse alla sconvolgente rivelazione di una lunga sfilza di suicidi delle donne della famiglia, compresa – e questa fu la rivelazione più devastante per Charlotte – sua madre, che credeva fosse morta di influenza. Con il nonno che la provocava dicendole che la prossima sarebbe stata lei, Charlotte si lanciò nella creazione artistica nel tentativo di sventare una tendenza familiare all’autodistruzione, ispirata dalle idee di Alfred Wolfsohn, l’insegnante di dizione della sua matrigna, che aveva conosciuto a Berlino. Non è chiaro se Alsred e Charlotte sossero amanti. « Guardando i dipinti, lo si può ipotizzare » , dice Mirjam Knotter.
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