Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 24/11/2017, a pag.9, la breve "Giro d'Italia, da Ovadia a Chomsky no al via da Israele".
L'appello al boicottaggio del Giro d'Italia che partirà nel 2018 da Gerusalemme e per tre giorni percorrerà le strade di Israele ha avuto un esito miserevole, con appena 120 firme. Tra esse, i soliti nomi dell'odio anti-Israele. Non stupisce la presenza tra i firmatari anche di alcune ong e sindacati come la Fiom-Cgil.
Ecco la breve:
Richard Falk Noam Chomsky Moni Ovadia Sergio Cofferati
Domani 25 e sabato 26 novembre in tutta Italia si terranno cicloraduni e manifestazioni per protestare contro la partenza del Giro d'Italia 2018 da Gerusalemme, con tre tappe in Israele. La data scelta non è casuale: il 29 novembre sarà ufficialmente annunciato il via dalla Città Santa, data che - fanno notare gli organizzatori della protesta, la European Coordination of Committees and Associations for Palestine (Eccp) - coincide con la Giornata Onu di solidarietà con il popolo palestinese. La Eccp ha inoltre lanciato un appello agli organizzatori della nota corsa ciclistica, firmato da più di 120 soggetti (organizzazioni per i diritti umani, sindacati tra cui Fiom-Cgil e Usb, gruppi sportivi, gruppi religiosi e personalità come il linguista Noam Chomsky, i giuristi John Dugard e Richard Falk, il drammaturgo Moni Ovadia, gli europarlamentari Forenza, Maltese e Cofferati). La società civile palestinese, da parte sua, scrive a papa Francesco: non accettare, dicono, l'invito del premier israeliano Netanyahu a dare il via alla prima tappa.
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