Bambine vendute in nome dell'islam: succede anche in Italia Il 'Buongiorno' di Mattia Feltri
Testata: La Stampa Data: 22 novembre 2017 Pagina: 1 Autore: Mattia Feltri Titolo: «La bimba oggetto»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/11/2017, a pag.1 la rubrica di Mattia Feltri "Buongiorno" dal titolo "La bimba oggetto".
Mattia Feltri
Sarebbe encomiabile se le donne e gli uomini impegnati in una battaglia opportuna contro i Weinstein e i Brizzi di tutto il mondo, sebbene un po’ scomposta, un po’ genericamente recriminatoria, un po’ troppo indugiante al linciaggio, un po’ troppo declinata al capestro mediatico, riservassero alcune delle loro energie al caso della bimba di Padova che a nove anni è stata ceduta in matrimonio a un uomo di quarantacinque. È una bambina di famiglia musulmana. Di lei non conosciamo il nome né la provenienza. Sappiamo che è finita in ospedale per una emorragia e ai medici è stata subito evidente la causa: violenza sessuale. Il marito, diciamo così, esercitava i suoi diritti di letto. Di questa bambina non avremmo saputo niente, mai, se non fosse stato per il ricovero. Inghiottita nel suo abisso col consenso della madre e del padre. Non sappiamo nemmeno quanti siano i casi del genere in Italia. Ne saltano fuori ogni tanto, uno a Torino lo scorso aprile per la ribellione di una quindicenne di origini egiziane. Non lo sappiamo perché avvengono dentro comunità chiuse, regolate dalla connivenza, persuase di essere nel giusto per volere divino, e incredibilmente tollerate pure nel loro manifestarsi più madornale, su donne ingabbiate in burqa e niqab. Tanta agitazione per ragazze indotte o costrette a concedersi in cambio di una carriera nel cinema è comprensibile e condivisibile, ma tanto silenzio per donne e bambine sequestrate a vita, in cambio di niente, è spaventoso.
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