A destra: Davide Piccardo con Tariq Ramadan
Il caso Ramadan e i musulmani italiani
In questo periodo non si fa altro che parlare di molestie sessuali che hanno travolto il mondo del cinema e dello spettacolo. Nessun campo ne è immune. Tanto meno quello accademico. Tutti conoscono la figura di Tariq Ramadan, nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani. Tariq Ramadan, professore di Scienze Islamiche alla Oxford University, è stato accusato di stupro e abusi sessuali da ben 6 donne. Quindi non si tratta di un solo episodio. E’ stato sospeso sine die dalla Oxford University proprio a seguito delle accuse di stupro.
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Tutti conoscono le sue posizioni in merito all’omosessualità, alla donna e agli ebrei. Un personaggio che da molti viene ritenuto un moderato. Viene invitato a conferenze in tutta Europa dove predica il fanatismo islamico e incita alla violenza. Insegnava presso la Oxford University – una università che non ha mai snobbato i petrodollari – dove pontificava di islam politico e contro gli ebrei. Le donne che lo hanno accusato sono doppiamente coraggiose perché sanno bene che la figura di Tariq Ramadan gode di una forte protezione nel mondo musulmano. La macchina dei difensori della Religione di Pace si è subito mobilitata per gettare fango sulle donne. Addirittura si è arrivati a parlare di complotto ai danni di Tariq Ramadan. Forse qualcuno vorrà oscurare la sua figura.
In Europa, ma anche qui in Italia, il silenzio del mondo islamico è inquietante. Lo è sia da parte delle istituzioni, sia da parte dei suoi allievi. Allievi che provengono dalle file della Fratellanza Musulmana. In Italia non si è espresso nessuno: né UCOII né GMI (Giovani Musulmani d’Italia) in merito alle accuse di stupro che hanno travolto il loro mentore. Infatti Davide Piccardo, ex coordinatore del CAIM (Coordinamento delle Associazioni islamiche di Milano) è solidale con Tariq Ramadan. Non si esprime, ma pubblica solo una foto insieme a Tariq Ramadan. Una foto che parla chiaro: solidarietà verso il fratello Tariq. A sostegno del fratello, Piccardo condivide anche la testimonianza di un ragazzo che tesse le lodi di Tariq (https://www.facebook.com/tariqtestimonials/posts/377473906044393?pnref=story). Quindi non c’è da stupirsi se le varie Sumaya Abdel Qader e Chaimaa Fatihi non si sono espresse in merito. Sono impegnate a portare avanti la pagliacciata dello Ius Soli. Il silenzio di donne come Sumaya e Chaimaa fa paura perché significa che approvano ciò che Tariq Ramadan ha fatto a quelle donne.
Astrit Sukni, di origine islamo-albanese, cittadino italiano, giornalista freelance,collaboratore di Informazione Corretta, volontario nella Associazione pro-Israele di Milano