Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 09/11/2017 a pag.50 con il titolo " 'Il Kurdistan ha bisogno di democrazia': L’appello all’Occidente" la cronaca a firma G. Por.
Ieri sera alla Fondazione Camis de Fonsecan è andato in scena «Non abbandoniamo il Kurdistan!», un dibattito sui curdi iracheni organizzato dall’associazione Italia-Israele, arricchito dalla proiezione di un video reportage e accompagnato dalle testimonianze di Giovanni Sartorio e Gianni Vernetti.
Durante l’incontro si è discusso del referendum per l’indipendenza del 25 settembre, delle dimissioni del presidente Masoud Barzani e della tragedia che in questi ultimi mesi ha colpito il Paese: l’offensiva dell’esercito iracheno che si è ripreso quasi tutte le zone contese controllate dai curdi, inclusa la strategica Kirkuk.
«Il Kurdistan è un’area che ha un infinito bisogno di democrazia» sostiene Giovanni Sartorio, medico torinese e attivista di International Help, una onlus che dal 1995 aiuta le popolazioni del mondo con interventi umanitari. «Negli anni più recenti, - spiega Sartorio - la pulizia etnica e religiosa operata da Daesh (comunemente conosciuto come Isis) ha causato lo spostamento di milioni di persone dalle zone occupate dai fondamentalisti verso il territorio curdo». Oltre 1.800.000 persone, tra sfollati e rifugiati dalla Siria sono attualmente ospitati dal popolo curdo (circa 5.000.000 abitanti) con grande umanità. Le frontiere di questo territorio sono difese da 100.000 combattenti peshmerga, che riescono a garantire pace e sicurezza ad abitanti e rifugiati.
Nel maggio 2015 Vernetti e la sua squadra si sono recati in quei luoghi portando apparecchiature mediche, oltre a 2 tonnellate di vestiti raccolti alle Molinette. Dalla visita è nato un documentario sulle condizioni di vita della popolazione locale e dei rifugiati, proiettato anche in altre occasioni come strumento di sensibilizzazione verso il tema.
L’intervento di Vernetti, politico torinese che nel 2011 ha sostenuto i ribelli contro Gheddafi, ha sottolineato come «Non abbandoniamo il Kurdistan!» sia anche un invito alle associazioni e alle istituzioni nazionali.
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