Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 07/11/2017, a pag. 2, con il titolo "Intellettuali contro l’antisemitismo del Labour" la lettera di Howard Jacobson, Simon Sebag Montefiore, Simon Schama, inviata ieri al Times di Londra, denunciando l’antisemitismo strisciante nel Labour di Jeremy Corbyn.
Jeremy Corbyn durante una manifestazione contro Israele
Howard Jacobson, Simon Sebag Montefiore, Simon Schama
Mentre ricorre il centenario della dichiarazione Balfour siamo turbati per il tono e la direzione che il dibattito su Israele e il sionismo sta assumendo nel Partito laburista. Ci allarma il fatto che negli ultimi anni la critica costruttiva nei confronti del governo israeliano si sia trasformata in qualcosa che è molto simile all’antisemitismo, coperto dal mantello di quello che viene chiamato antisionismo. Non mettiamo in discussione le lecite critiche al governo di Israele, ma queste sono cresciute a tal punto da essere diventate indistinguibili dalla demonizzazione del sionismo, il diritto del popolo ebraico ad avere una patria e la stessa esistenza dello stato ebraico. Sebbene gli antisionisti sostengono di essere scevri di intenti antisemiti, l’antisionismo prende spesso in prestito le diffamazioni tipiche dell’odio antisemita. Le accuse sulla cospirazione ebraica internazionale e sul controllo dei media hanno fatto riemergere la falsa equiparazione del sionismo al colonialismo e all’imperialismo e la promozione di parallelismi viziosi e fittizi con il genocidio e il nazismo. In questi casi, come è possibile distinguere l’antisionismo dall’antisemitismo? Questi argomenti e questo linguaggio sono diffusi all’interno del partito di Jeremy Corbyn. Finora la reazione della leadership dei laburisti è stata irrisoria. Non è sufficiente denunciare ogni tipo di razzismo se questo specifico fardello si diffonde a macchia d’olio. Il sionismo – il desiderio di un popolo disperso di tornare a casa – è stato una parte costante e preziosa della vita ebraica sin dal settanta dopo Cristo. Nella sua forma moderna, il sionismo è stato una risposta ai secoli di persecuzioni, espulsioni e omicidi di massa sia nel mondo cristiano sia in quello musulmano, iniziati nel Medioevo e andati avanti fino alla metà del Ventesimo secolo. La sua rinascita è stata un’asserzione del diritto di esistere davanti una crudeltà unica nella storia. Noi non vogliamo né dimenticare né negare che i palestinesi abbiano una storia e una cultura altrettanto legittime in Palestina, né che siano stati vittime di errori che devono essere sanati. Speriamo che uno stato palestinese possa esistere in pace insieme a Israele. Non cerchiamo di minimizzare la loro sofferenza, né il ruolo svolto durante la creazione dello stato d’Israele. Tuttavia cercare giustizia per una nazione non vuol dire demonizzarne un’altra. Il sionismo è il diritto del popolo ebraico ad autodeterminarsi. Noi crediamo che l’antisionismo, con le sue caratteristiche di antisemitismo, non abbia spazio nella società civile.
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