IC7 - Il commento di Dario Peirone
Dal 29 ottobre al 4 novembre 2017
La Shoah, il sogno dell’innovazione nel deserto e…Warren Buffett
Il Rettore della Ben Gurion University, prof. HaCohen, e la vice rettrice prof.ssa Ahronson, guidati dal prof. Lorenzo Silengo, visitano il cantiere per l’ampliamento della Scuola di Biotecnologie di Torino. Insieme a loro il vice rettore prof. Federico Bussolino e il presidente della SAA prof. Giacomo Büchi.
Nel 2004 a Beer Sheva, nel Deserto del Negev, l’Università Ben Gurion (BGU) decise di premiare con una laurea “honoris causa” due anziani coniugi americani, un dentista ed una segretaria. La cosa può apparire strana, poiché di solito queste onorificenze sono riservate a grandi nomi della ricerca o dell’arte, talvolta ad importanti imprenditori o statisti. Ancora più strano che, in quella calda giornata del deserto israeliano, non ci fosse nessuna limousine scura con aria condizionata a portare i due ospiti d’onore davanti alla delegazione accademica che li attendeva. Lottie e Howard Marcus, infatti, erano arrivati con il bus. Avete capito bene. Nessun autista, nessun aereo privato. Bus di linea. Erano stati generosi, Lottie e Howard, con l’università che porta il nome del “padre fondatore” di Israele. E, in quell’occasione, annunciarono di voler lasciare tutta la loro eredità proprio a questa università. Una decisione che fu molto apprezzata dall’istituzione accademica, che per sua natura è sempre alla ricerca di fondi. Inoltre, la coppia era già piuttosto anziana e aveva già fatto donazioni rilevanti, facendo pensare che ci fosse un patrimonio di notevole entità.
Vi fu quindi molto stupore, da parte dei vertici dell’università, per il loro arrivo in bus. Ma le sorprese erano destinate a continuare: Lotti e Howard erano ottuagenari, ma con una tempra invidiabile. Lottie è mancata nel dicembre 2015, due mesi prima del suo 100 ° compleanno, mentre Howard Marcus era morto nel 2014 all'età di 104 anni. Ed ecco la sorpresa più grande: il patrimonio di “notevole entità” era di 400 milioni di dollari! Di fatto, la più grande donazione mai ricevuta nella storia di Israele da qualsiasi università, neanche le più antiche e prestigiose. Figuriamoci cosa significa questa donazione per l’Università più “giovane” di Israele. Si calcola che soltanto i rendimenti annuali di questo patrimonio saranno il doppio della dotazione finanziaria di cui ogni anno dispone la BGU. Ma lo stupore diminuisce conoscendo meglio la storia di questa coppia straordinaria. Howard e Lottie Marcus erano nati in Germania negli anni precedenti l'ascesa di Hitler. Entrambi ebbero la fortuna di lasciare la loro patria prima della Shoah: Lottie andò negli Usa da adolescente mentre Howard prima venne in Italia come giovane dentista e alla fine anche lui riuscì ad arrivare negli Stati Uniti, grazie a un suo paziente con conoscenze altolocate. Furono molto fortunati, perché il resto dei loro familiari fu tragicamente ucciso dai nazisti, tranne una delle sorelle di Howard.
Warren Buffett
Lottie e Howard si incontrarono, si innamorarono e si sposarono a New York. Lui continuò a fare il dentista, lei divenne coordinatrice della segreteria di una società di Wall Street. I Marcus vivevano tranquillamente e frugalmente. Avevano pochi amici con cui passavano qualche periodo di svago. Uno di questi amici era uno straordinario docente e uomo d’affari, Benjamin Graham, che Lottie aveva conosciuto proprio a Wall Street. Lei e Howard amavano concedersi qualche settimana bianca sugli sci con Graham e la sua fidanzata (poi diventata sua moglie). Un giorno dei primi anni ‘60, chiesero al loro amico un consiglio di investimento. Graham gli parlò di un suo brillante studente alla Columbia Business School. “Quel giovane è geniale, investite con lui” gli consigliò Graham. Così, organizzò l’incontro di Howard e Lottie con quel giovane studente, che si chiamava Warren Buffett. La coppia fu tra i primi sottoscrittori e investì negli anni gran parte dei propri risparmi nell’impresa di Buffett, che in seguito è diventata il colosso finanziario Berkshire Hathaway. Col passare del tempo i loro risparmi divennero, grazie al genio di Warren Buffet, molti milioni di dollari. Ma i Marcus non li utilizzarono mai e continuarono a vivere modestamente, così che nessuno dei loro conoscenti aveva idea della grandezza del loro patrimonio.
I Marcus visitarono il Negev alla fine degli anni novanta, rimanendo sorpresi di trovare una giovane università che dedicava molto spazio alla ricerca nei settori dell'acqua, della desalinizzazione e dello studio del deserto. Cominciarono a finanziare ricerche e borse di studio. Nei primi anni 2000, dopo la laurea ad honorem, tornarono nella loro casa in California (dove si erano trasferiti da New York) con le idee molto chiare su cosa fare con il loro patrimonio. Howard e Lottie amavano l'America ed erano grati per essere stati salvati da morte certa grazie all’accoglienza della loro patria adottiva. Tuttavia spesso dicevano agli amici che se la Germania, "la nazione più civilizzata del mondo", aveva potuto accettare la barbarie nazista e perpetrare lo sterminio degli ebrei, allora un’altra Shoah poteva accadere di nuovo, ovunque. Se fosse esistito uno stato di Israele forte e sicuro, credevano Lottie e Howard, le loro famiglie avrebbe potuto salvarsi dai nazisti. Per questo Israele è indispensabile per il futuro del popolo ebraico.
Lottie e Howard Marcus
Howard e Lottie erano anche convinti che la pace in Medio Oriente potrebbe farsi più vicina, se ci fosse un rimedio al problema della scarsità dell'acqua: per questo hanno previsto che il 10 per cento del loro denaro andrà all'Istituto Zuckerberg che, all’interno della BGU, studia la sostenibilità dell'agricoltura nelle regioni aride e le soluzioni alla scarsità idrica, tra cui la desalinizzazione, il riciclaggio e il riutilizzo delle acque reflue. Warren Buffett ha dichiarato: "Ho incontrato Howard e Lottie più di 50 anni fa, attraverso un amico, il mio eroe di vita, Ben Graham. Avendoli conosciuti, per me non è sorprendente che abbiano deciso di utilizzare il loro successo finanziario per migliorare la vita di migliaia di giovani israeliani". La Presidente della BGU Rivka Carmi li ricorda così: "Howard e Lottie Marcus erano persone rare e speciali, sopravvissuti all'Olocausto che hanno vissuto una vita semplice e umile e hanno unito il loro destino e la loro eredità a quello dello Stato di Israele. Un modo per compiere una missione più grande, che restasse nelle generazioni a venire”.
Lottie e Howard hanno creduto nel sogno di David Ben Gurion, che riteneva che un'Università avrebbe potuto cambiare il volto dell’arida e povera regione del Negev. La loro eredità è un trionfo sulle forze del male che per poco non hanno cancellato il popolo ebraico dalla faccia della terra. Secondo la prof.ssa Carmi, “questa eredità si sentirà in ogni corridoio e atrio della nostra università, in ogni aula e laboratorio, e da tutti i docenti, gli studenti e il personale che saranno toccati da questa nobile generosità per diverse generazioni". Due settimane fa, l'Università di Torino è stata la prima in Italia a firmare un accordo quadro con la Ben Gurion University, che continua ad essere l'università con il più alto tasso di crescita in Israele. In un bell’articolo de La Stampa (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=68138) venivano ben spiegate le potenzialità di questo accordo per la ricerca e l’innovazione. Questa storia però ci dice che in realtà c’è molto di più. Questo accordo significa che anche l’Università di Torino, ignorando la barbarie (oggi rappresentata dai berci di alcuni gruppuscoli BDS), ha scelto di contribuire al sogno di pace e di futuro che Howard e Lottie Marcus hanno voluto realizzare nella Terra d’Israele.
Dario Peirone, Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese - Dipartimento di Economia e Statistica, Università di Torino