Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 03/11/2017, a pag.14, con il titolo "Russia in prima fila in Medio Oriente. Putin Khamenei, intesa da 30 miliardi" il servizio di Giuseppe Agliatro.
Giuseppe Agliastro Putn & khamenei
Russia e Iran, potevano non trovarsi d'accordo? Due regimi, uno peggio dell'altro, hanno dimostrato di intendersi benissimo. Il cattivo rimane sempre Trump, mai il verbo 'minacciare' è stato usato così tante volte come con lui. Putin e Khamenei invece non minacciano nessuno, così vuole la vulgata occidentale.
MOSCA La Russia rafforza i già stretti legami politici ed economici con l'Iran. Mentre Trump minaccia l'intesa sul nucleare iraniano fra Teheran e le potenze del 5 1, Putin vola nella capitale iraniana e sigla contratti per 30 miliardi di dollari nel settore degli idrocarburi. Sono sei gli accordi di massima firmati mercoledì da Mosca e Teheran nell'ambito della visita del leader del Cremlino nella Repubblica islamica e - secondo il capo del colosso russo Rosneft, Igor Sechin - porteranno a una produzione di 55 milioni di tonnellate di petrolio l'anno. Una cooperazione che giova a entrambe le parti. L'Iran, dopo anni di sanzioni, ha infatti bisogno di investimenti nel settore energia. La Russia - che già collabora con Teheran per lo sviluppo della centrale atomica di Bushehr - vuole invece rinforzare il suo peso geopolitico in Medio Oriente. Per raggiungere il suo obiettivo Mosca non usa solo le armi - come fa in Siria, dove ha ribaltato le sorti del conflitto a favore di Assad - ma anche il petrolio, come dimostrano gli investimenti negli oleodotti del Kurdistan iracheno e gli accordi per 3 miliardi di dollari firmati un mese fa con l'Arabia Saudita, partner chiave per il taglio della produzione di oro nero deciso dai paesi produttori, membri Opec e non, per far risalire i prezzi. A Teheran, Putin ha incontrato sia il presidente iraniano Hassan Rohani sia la Guida suprema Ali Khamenei. Con loro ha discusso del conflitto in Siria alla luce dei recenti colloqui di Astana promossi proprio da Russia e Iran, oltre che dalla Turchia. Mentre Ankara sostiene alcuni gruppi ribelli, Mosca e Teheran stanno dalla parte di Damasco. Il momento di fare i conti si avvicina, e i tre Paesi hanno promosso la creazione di quattro zone di de-escalation che di fatto serviranno anche a creare delle sfere di influenza. Al centro dei colloqui c'è stato ovviamente anche l'accordo sul nucleare iraniano del 2015 preso di mira dalla Casa Bianca. «L'inadempienza degli impegni internazionali non è accettabile», ha affermato Putin confermando il suo appoggio all'Iran e bacchettando Washington. «La nostra cooperazione può isolare l'America» e «ripristinare la stabilità in Medio Oriente», gli ha detto da parte sua l'ayatollah Khamenei lanciando un avvertimento agli Usa.
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