Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 02/11/2017, a pag.13, con il titolo "La Dichiarazione di Balfour 100 anni di polemiche" il commento di Camille Eid.
E' anche dai dettagli che si riconosce da quale parte si sceglie di stare. Che il quotidiano dei vescovi fosse portavoce palestinista invece di essere perlomeno equidistante, non è una novità. Come si evince dal commento di Camille Eid ai 100 anni della Dichiarazione Balfour. Il suo pezzo è troppo simile a una 'velina' palestinista per essere giudicato giornalismo serio. D'altra parte, potrebbe esserlo una velina? Sarebbe stato più onesto titolarlo "100 anni fa una infamia targata Lord Balfour", ma pretendere onestà da un quotidiano come Avvenire è troppo.
Camille Eid La lettera di Lord Balfour
Continua a dividere, a distanza di un secolo, la Dichiarazione di Balfour, la lettera con cui il 2 novembre 1917 l'allora ministro degli Esteri britannico, Lord Arthur Balfour, espresse all'omologo Lionel Walter Rothschild il suo appoggio alla creazione di un «focolare nazionale ebraico» in Palestina. Le celebrazioni del centenario culminano stasera con una commemorazione ufficiale a Londra in presenza del primo ministro Theresa May, del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dei discendenti dei due lord della lettera. Assente, invece, il leader dei Labour Jeremy Corbyn, che ha deciso di inviare il ministro degli Esteri ombra. Il centenario della "promessa di Balfour" come lachiamano gli arabi- ha riacceso negli ultimi giorni le polemiche tra Ramallah e Londra, coni palestinesi che hanno chiesto a Londra delle «scuse» e May che considera l'evento «un motivo di orgoglio». Lo scorso settembre, il presidente palestinese Abu Mazen ha bollato la Dichiarazione come «una storica ingiustizia» nel suo intervento all'Assemblea generale dell'Onu. Ieri il noto artista grafico britannico Banksy ha organizzato un ironico "party in strada" accanto al Muro di Betlemme. L'evento si apre con l'invito da parte di un uomo vestito secondo la moda del secolo scorso ai bambini presenti ad avvicinarsi al tavolo, dove spicca una torta coi colori della bandiera britannica. L'uomo poi pronuncia un discorso in cui critica la Dichiarazione «che diede inizio a un secolo di confusione e conflitto». Infine una sosia della regina Elisabetta apre una tenda e sul Muro appaiono i simboli della casa reale britannica e la scritta a grandi lettere: «Sony». Sempre a Betlemme alcuni palestinesi sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni sparati dai soldati israeliani appostati all'ingresso della città mentre manifestavano contro la Dichiarazione.
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