Anni fa, quando mi capitò di dover dire, per motivare la mia avversione a leggere "Repubblica", che il suddetto era un ex-fascista, mi sentii dire che ero uno "schiavo salariato al soldo del capitalismo demo-pluto-giudaico-occidentale" (le parole tra virgolette me le impressi bene nella memoria, per registrarmele ben bene): espressione comunque che la dice lunga sul colore politico di certi personaggi. Ancora oggi qualcuno di loro mi apostrofa "amico di Sharon". Rispondo: "Magari fossi amico di Sharon!". Ad ogni modo oggi c'è Netanyahu (non ricordo la grafia esatta del suo nome), comunque se non è zuppa è pan bagnato (nel nettare che viene dalle vigne del Golan). Ancora un abbraccio a Erez Israel.
Shalom
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
Eugenio Scalfari come Dario fo, Giorgio Bocca e altri noti personaggi di sinistra, secondo il linguaggio attuale -o comunisti come si diceva ieri - sono stati fascisti, le loro biografie sono molto chiare, anche se nascoste con cura. Hanno cambiato opinione? Non credo, quello che penso è che le due ideologie si assomigliano così tanto da essere quasi naturale la loro metamorfosi da una dittatura all'altra. Fo è sempre stato un estremista di sinistra, dopo essersi ripulito del proprio passato diventando comunista. Scalfari, come Bocca, ci misero una pietra sopra, senza però aderire al PCI, la categoria era quella degli "utili idioti". Idioti però mica tanto, avendo poi fatto ottime carriere. Lei non è l'unico a provare una certa avversione a leggere La Repubblica, per noi che amiamo Israele l'avversione è forte considerando la linea politica costantemente antiisraeliana assunta dal giornale dal suo primo giorno di vita.
Sempre viva Benjamin Netanyahu.
Un cordiale shalom