Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/10/2017, a pag.16 con il titolo "'Ha violato la lealtà sportiva': Lotito rischia sei mesi di stop", la cronaca di Guglielmo Buccheri.
Claudio Lotito, pagherà la sua sceneggiata?
Il doppio binario accusatorio per gli illogici fatti di domenica scorsa va definendosi. La procura della Repubblica di Roma ha identificato, fino ad ora, venti tifosi per gli adesivi antisemiti attaccati dentro la curva Sud dello stadio Olimpico: dodici sono stati iscritti nel registro degli indagati per istigazione all’odio razziale, sei fanno parte del gruppo ultrà Irriducibili, mentre la posizione del minorenne verrà trasmessa alla procura competente (non si procederà, invece, nei confronti del tredicenne coinvolto perché non imputabile).
Procura della Repubblica al lavoro, dunque. Così come il pm del pallone Giuseppe Pecoraro che, in tempi brevissimi, ha già formulato le proprie accuse nei confronti del presidente della Lazio, Claudio Lotito, e dello stesso club biancoceleste. L’accusa sportiva chiederà il processo per violazione dell’articolo del codice che obbliga alla lealtà e per quello che detta le norme di comportamento per non scivolare su uscite o posizioni discriminatorie.
Le accuse della Figc
Quale sanzione rischiano Lotito e la Lazio? Il procuratore della Figc Pecoraro ha configurato come sleale l’escamotage scelto da Lotito per consentire ai tifosi laziali di seguire la partita con il Cagliari trasferendosi, di fatto, dalla curva Nord, chiusa per cori razzisti, alla curva Sud, aperta per l’occasione. Per questa slealtà potrebbe chiedere una squalifica di un certo peso per il numero uno laziale (non c’è giurisprudenza in materia, ma il tema è delicatissimo). Lotito, secondo la procura della Federcalcio, non poteva sospendere l’efficacia degli abbonamenti dei suoi tifosi (il decreto Pisanu non consente il possesso di due titoli di accesso allo stadio) per acquistare un nuovo tagliando per la partita. Il presidente della Lazio lo ha fatto creando un nuovo evento: a un euro, e con un orario diverso da quello della gara con il Cagliari, l’invito della società ai tifosi era quello di scendere in campo contro il razzismo.
Lotito, davanti a una squalifica di qualche mese, non potrebbe ricoprire cariche all’interno della Figc per dieci anni almeno. E la Lazio? Il club potrebbe pagare la follia di chi ha attaccato gli adesivi con il volto di Anna Frank con la maglia della Roma addosso con almeno due partite di campionato da giocare a porte chiuse (il codice prevede anche la penalizzazione di punti, ma, allo stesso tempo, una gradazione nell’applicare le pene).
Le mosse della procura
L’inchiesta giudiziaria intanto va avanti con l’accusa di istigazione all’odio, anche se sul suo esito potrebbe pesare il precedente della sentenza di Cassazione che ha assolto, di recente, due tifosi laziali per aver intonato il coro «giallorosso ebreo» durante un Lazio-Catania del 2013. La sentenza aveva sostanzialmente fatto proprie le argomentazioni del gip che aveva sostenuto come quel coro avesse la sola finalità di deridere la squadra avversaria. Nel mirino degli inquirenti c’è anche l’accertamento di chi abbia stampato gli adesivi incriminati.
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