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Anna Frank e il doppio standard dell'indignazione 26/10/2017

Gentile Deborah Fait, è molto difficile e triste, dover commentare, questi grotteschi avvenimenti antisemiti. Ancora,di nuovo,sempre. Si rimane senza parole. I senti- menti sono pieni di rabbia, di dolore, di svuotamento dentro l'anima. Vorrei gridare al mondo: lasciatela stare Anna Frank. Basta con questi meschini ed idioti hashtag. Basta con questi spregevoli, delinquenti, balordi antise-mi ti. L'articolo più bello, più intelligente e commovente,è stato quello della grande Fiamma Nirenstein. " Perchè non vi indignate anche per Onu, Unesco, Oms ? " non per tre cretini". Alla fine dell'articolo, nelle ultime dieci righe, c'è la frase più toccante : Mi dispiace, Anna Frank sono io. Dopo,ci sono le ultime tre righe. Questo articolo è degno di pronunciare Anna Frank. Questa volta , non ho parole per descrivere i miei sentimenti più profondi. Shalom

Alessandra Gargaro

Gentile Alessandra,
L'articolo di Fiamma Nirenstein descrive esattamente i sentimenti che tutti noi proviamo in questi giorni assurdi, dolore, sorpresa, rabbia, quasi una sorta di incapacità di reagire a tanta cattiveria inutile e perversa. Anna Frank non si tocca, non si deve toccare, in nome di quel milione e mezzo di bambini, come lei, massacrati dai nazisti con il complice silenzio di tutta Europa, in nome dei 6 milioni di ebrei bruciati nelle fiamme dell'odio nazista e dei suoi complici muti e consenzienti. Questa buriana passerà come tutte le altre ma ne dobbiamo trarre un insegnamento: stare sempre in guardia perchè non dobbiamo combattere solo contro quattro imbecilli ignoranti ma contro un'intera società che tace e si gira dall'altra parte di fronte a bambini ebrei di Israele sgozzati o, peggio, ne parla definendoli "coloni" quindi meritevoli di essere assassinati.
Un cordiale shalom


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