Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 25/10/2017, a pag.14, con il titolo "Una città da 500 miliardi il sogno del principe saudita" l'analisi di Francesca Caferri.
Francesca Caferri
I principi dell’antichità costruivano nuove città e le battezzavano con il loro nome. Mohammed Bin Salman non è arrivato a tanto, ma anche lui ha scelto la creazione di una città per sottolineare l’avvento del suo prossimo regno. NEOM è il nome del progetto che l’erede al trono saudita ha svelato ieri alla platea di 3.500 esponenti del mondo dell’economia e della finanza giunti da 88 Paesi per toccare con mano il nuovo volto della nazione più conservatrice del mondo: 26.500 chilometri di centro industriale e tecnologico affacciati sul Mar Rosso, che toccheranno il confine con la Giordania e saranno uniti con un ponte all’Egitto, in modo da diventare un punto di collegamento fra la Penisola arabica e l’Africa.
Mohammed Bin Salman
La costruzione sarà finanziata con 500 miliardi di dollari dal governo saudita e dal Pif, il fondo sovrano nazionale in cui confluiranno i proventi della quotazione in Borsa di Saudi Aramco, il gigante petrolifero saudita. Per sottolineare il cambio di passo, MBS ha fatto una rarissima apertura politica. «Vogliamo tornare a quello che eravamo prima del 1979. Un Paese moderno, aperto al mondo e alla sua gente. Non passeremo i prossimi 30 anni a combattere l’estremismo. Lo distruggeremo ora. Noi rappresentiamo il lato moderato dell’Islam e lo vogliamo dimostrare». Una frase senza precedenti per un Paese a lungo accusato di aver contribuito a diffondere l’estremismo, da cui sono arrivati Osama Bin Laden e 15 dei 19 attentatori dell’11 settembre. NEOM nei progetti del principe sarà il simbolo della nuova Arabia Saudita. La città più tecnologica del mondo, con più robot che esseri umani, concepita secondo un modello “drone friendly” e alimentata totalmente da energie rinnovabili. L’economia sarà concentrata su settori come biotecnologia e industria del divertimento.
Un cambiamento a 360 gradi per un Paese che ha costruito la sua economia e la sua storia sul petrolio e che fino a un anno fa metteva al bando spettacolo e intrattenimento. Un cambiamento che il principe ha giustificato citando i giovani, il 70% della popolazione. «Se avranno la possibilità di lavorare creeranno una nazione completamente diversa. Se andranno nella direzione opposta sarà la nostra distruzione». NEOM è solo l’ultimo della serie di grandi progetti di MBS. Dalla privatizzazione di Aramco alla diversificazione economica fino alla decisione di concedere dopo 30 anni alle donne il diritto di guidare, il principe, 32 anni, sta dando un’impronta al Paese già prima di sostituire suo padre Salman sul trono. Ma a Riad non sono pochi a pensare che tanta ambizione rischia di restare sulla carta. Già nel 2006, re Abdallah aveva dato il via alla creazione di sei città della scienza il cui progetto ricorda da vicino quello annunciato ieri. Ma nessuna vide davvero la luce. Dalla sua MBS sembra avere il sostegno dell’economia e della finanza mondiali e in particolare di quella americana. Ieri sul palco con lui c’erano voci di primo piano della Silicon valley e di Wall Street.
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