Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 09/10/2017, a pag. II, con il titolo "Mobilitatevi per la coscienza sotto l’islam", il commento tratto dal Figaro.
L'islam uccide
La femminista tedesca di origini turche Seyran Ates è preoccupata per l’aumento dell’islam radicale e del proselitismo, e dalle colonne del Figaro chiede agli europei di mobilitarsi per difendere i diritti della coscienza. “Dalla fine dell’estate abbiamo visto un proliferare di drammi che dovrebbe finalmente mettere in guardia i nostri leader e anche tutti noi sulle sempre più gravi minacce per il continente europeo. Gli attacchi, realizzati o no, diventano frequenti in diversi paesi europei, in particolare in Germania e in Francia”. Meno pubblicizzata ma altrettanto spettacolare e costante, in un numero crescente di città, è l’islamizzazione strisciante, dice Ates, che “cerca di imporre i propri precetti nei loro quartieri. Proprio come, su un altro livello, l’evoluzione del regime turco verso una dittatura economicamente aperta, ma politicamente e ideologicamente ostile ai nostri valori. Poiché sono particolarmente sensibile a tutte le forme di estremismo, a destra o a sinistra, poiché difendo un islam compatibile con i valori europei e con i diritti umani, e ho osato oppormi agli estremisti e ai fondamentalisti religiosi, ho vissuto da diversi anni in costante timore di essere attaccata. Non importa se queste minacce provengano da fonti religiose, politiche e culturali, siano esse basate sull’odio o semplicemente sulla stupidità! Hanno in comune il fatto di sconvolgere i valori dell’Europa dell’illuminismo e di minacciare le nostre libertà; attivamente corrompono sempre più menti, soprattutto tra i più giovani e più deboli.
Un bambino avviato a diventare terrorista a Gaza
La minaccia è chiara: è il disfacimento progressivo del nostro modello europeo, quello dei diritti individuali e della libertà di coscienza. Questa scure che grava sul nostro futuro e le sue cause dovrebbero essere al vertice dell’ordine del giorno della Commissione europea e dei nostri governi. Ma, di fronte a questo storico aumento dei pericoli, il silenzio delle autorità europee sta diventando assordante. L’assenza di sanzioni contro la predicazione degli estremisti e delle associazioni che sostengono, tra i giovani in particolare, l’odio verso il nostro modello culturale e sociale è semplicemente inesplicabile. Le dichiarazioni recenti del presidente Emmanuel Macron, che sembra determinato a nominare le cose, segnano l’inizio di una nuova fase? La maggior parte delle misure da prendere sono note. E’ questione di proibire l’estremismo di ogni parte la cui moltiplicazione è l’obiettivo dei poteri che vogliono dividere l’Europa e gli europei. E’ giunto il momento di una mobilitazione dei cittadini europei. Non abbiamo altra scelta che combattere contro questi estremismi. Non possiamo lasciare che gli estremisti si impongano e governino la nostra vita”. Conosciamo la storia, conclude Seyran Ates, “conosciamo anche le intenzioni di alcuni. Non possiamo dire che non lo sapevamo. Dobbiamo combattere in modo che i nostri concittadini e soprattutto i nostri figli non vivano nella paura e nella coercizione. E’ giunto il momento che i cittadini assumano il controllo del loro futuro e intraprendano iniziative. E’ giunto il momento di agire. Prima che sia troppo tardi”.
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