Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/10/2017, a pag.14 con il titolo " Teheran offre di ridiscutere i piani sui missili " l'analisi di Giordano Stabile.
Giordano Stabile
II fronte sciita prende sul serio le parole di Donald Trump e teme che la «tempesta» annunciata si abbatta sulla propria testa. L'ala militare a Teheran e i suoi alleati, a cominciare da Hezbollah, hanno messo in fila i segnali che arrivano dagli Stati Uniti e da Israele e sono convinti che un attacco sia probabile come mai da dieci anni a questa parte. L'ala politica spera però ancora di salvare l'accordo sul nucleare. II fronte moderato è guidato dal ministro degli Esteri Javad Zari In un incontro con i colleghi del 5 +1 (America, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Germania) lo scorso 20 settembre ha dato disponibilità a rivedere «le dimensioni» del programma missilistico per smorzare le preoccupazioni occidentali, ha rivelato un alto ufficiale di Teheran alla Reuters. II «partito» del presidente Hassan Rohani sente che gli effetti dell'intesa firmata due anni fa cominciano a incidere nella vita quotidiana e rafforzano il consenso per il regime. Ieri Rohani lo ha ribadito: «L'accordo è irreversibile. Neanche se spuntassero dieci Trump potrebbero azzerare i benefici». Ma l'ala militare non è convinta. Alle aperture di Zarif ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Bahram Qasemi: lo sviluppo di missili balistici è a carattere «difensivo e non negoziabile». I Pasdaran e la galassia di milizie sciite dal Libano all'Iraq vedono nell'arsenale missilistico un deterrente contro lo strapotere dell'aviazione americana e israeliana. Hezbollah e iraniani considerano con preoccupazione tre mosse. La visita dello scorso 10 giugno dell'ambasciatrice Usa all'Onu Nikky Haley nel Nord di Israele e le sue dure critiche alla missione Unifil, il cuscinetto fra le forze israeliane e gli Hezbollah. Due, la decisione del Congresso di mettere i Pasdaran nella lista dei terroristi, vista come preludio a possibili azioni di forza. Infine, l'annuncio venerdì del via libera alla vendita da parte degli Usa del sistema anti-aereo Thaad all'Arabia saudita. II «fronte della resistenza» teme un attacco aereo sui centri nucleari dell'Iran abbinato a un'offensiva israeliana nel Sud del Libano e forse nel Golan. I sistemi anti-aerei renderebbero inefficaci le rappresaglie con i missili. II livello di allerta è stato alzato e negli ultimi giorni nel quartiere sciita di Beirut i controlli sono stati intensificati per timore di «spie» occidentali.
Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare:011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante