Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/09/2017, a pag. 4, con il titolo "Chi ci paragona ai nazisti non sa cosa sia il nazismo", l'intervista di Elena Tebano al leader AfD Alexander Gauland; da NAZIONE/CARLINO/GIORNO a pag. 2, con il titolo "I duri dell'AfD in festa: controlleremo a vista la cancelliera", il commento di Roberto Giardina.
Il Corriere della Sera è l'unico quotidiano che concede spazio direttamente alle opinioni di uno dei due leader di AfD Alexander Gauland. L'altra leader di AfD, Alice Weidel, non è dato conoscere il pensiero. Una clamorosa auto-censura dei nostri media. Solo slogan di comodo. Rimandiamo alla Cartolina odierna di Ugo Volli, che riflette l' opinione di IC: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=67719.
Di seguito riprendiamo un paragrafo dell'articolo di Daniel Mosseri pubblicato oggi su LIBERO, a pag. 4, che in poche righe chiarisce lo scenario tedesco per quanto riguarda il partito AfD: "...Dove sono finiti gli oltre due milioni di voti persi per strada dall'ampia maggioranza di governo? In maggior parte a destra. Alternative fur Deutschland, il partito populista, xenofobo e forte oppositore delle politiche di accoglienza della cancelliera ha sbaragliato gli altri partiti tedeschi balzando al terzo posto con il 13,3% dei voti, con punte del 21% a Berlino e nei Lander orientali. «Al Bundestag daremo la caccia ad Angela Merkel», ha festeggiato davanti ai suoi sostenitori il leader del partito Alexander Gauland. Sarà una caccia politica e giudiziaria visto che AfD, forte di una novantina di deputati, chiede da mesi la creazione di una commissione di inchiesta che valuti e censuri anche in punta di diritto la cancelleria, colpevole per Gauland e la co-leader di MD, Alice Weidel, di aver aperto le porte della Germania a oltre un milione di profughi mediorientali nel giro di pochi mesi...".
Ecco gli articoli:
CORRIERE della SERA - Elena Tebano: 'Chi ci paragona ai nazisti non sa cosa sia il nazismo'
Elena Tebano
Alexander Gauland Alice Weidel
Berlino Arriva da solo in Alexanderstrasse poco dopo le cinque, uno dei primi tra gli esponenti di punta del partito, Alexander Gauland, 76 anni, capolista di Alternative für Deutschland insieme ad Alice Weidel. L’immancabile giacca di tweed, Gauland, ex politico della Cdu ora considerato il rappresentante della corrente più dura ed estremista di AfD (poco prima delle elezioni hanno destato scalpore le sue dichiarazioni sul «diritto ad essere fieri dei soldati tedeschi nelle due guerre mondiali»), si ferma a parlare con i giornalisti prima di entrare nel portone anonimo del palazzone in cui il partito festeggia i risultati delle elezioni. «Considero un successo — commenta prima che siano noti i risultati definitivi, ma con le proiezioni che già stimano AfD oltre il 13% — il fatto di sedere ben saldi in Parlamento».
Che tipo di politica farete Herr Gauland? «Una politica di opposizione».
Più precisamente? «Dipende da che tipo di governo formerà Angela Merkel. Non ha nessun senso formulare una politica di opposizione in astratto, è per definizione la reazione alle scelte del governo».
Perché secondo lei siete diventati così forti? «Ne potremmo parlare molto a lungo! Perché i partiti non percepiscono più i sentimenti delle persone della strada. Perché, tutti insieme, hanno fatto una politica che molte persone non vogliono più. Non vogliono che il Paese si trasformi al punto da avere un’invasione di massa di stranieri, non vogliono una politica monetaria dei tassi a zero che duri per anni. E adesso queste persone si sono difese con il voto».
Cosa risponde a chi dice che adesso la destra estrema, addirittura «i nazisti» sono entrati in Parlamento? «A questa gente dico che non ha la minima idea di che cosa siano i nazisti. Io i nazisti li ho visti davvero da bambino. Ho visto con i miei occhi come i miei genitori avevano paura perché mio padre era amico di un ufficiale del 20 luglio (Gauland si riferisce al tentativo fallito, da parte di alcuni politici e ufficiali dell’esercito tedesco, di uccidere Adolf Hitler il 20 luglio 1944, ndr ). Ero molto piccolo, ma l’ho vissuto di persona. Quando si parla di nazismo si parla di campi di concentramento, di uccisioni degli ebrei, della Gestapo, è assolutamente ridicolo presentare un partito che vuole semplicemente fare un politica diversa come nazista», aggiunge prima di allontanarsi.
Poco dopo, di fronte ai sostenitori, a urne chiuse, con i primi dati che confermano il successo di AfD Alexander Gauland usa parole ancora più forti: «Ora che siamo il terzo partito della Germania, questo governo che nascerà, qualunque forma abbia, dovrà vestirsi pesante. Gli daremo la caccia. Daremo la caccia a Frau Merkel, e ci riprenderemo il nostro Paese».
NAZIONE/CARLINO/GIORNO - Roberto Giardina: "I duri dell'AfD in festa: controlleremo a vista la cancelliera"
Roberto Giardina
Il IV Reich non è dietro l´angolo, anche se per la prima volta dal 1949 un partito dell´estrema destra entra al Bundestag. L´AfD è già presente in 13 parlamenti regionali su 16, e la sua affermazione era scontata, ma non i queste proporzioni: il 13,2 per cento, e il terzo posto, dietro i due grandi partiti popolari, cristianodemocratici e socialdemocratici. Anche se ormai il distacco tra l´AfD e l´SPD, si è ridotta a pochi punti. “E`una cesura nella nostra democrazia”, riconosce il leader Spd Martin Schulz.
L´errore più grave, tuttavia, sarebbe di considerare tutti gli elettori dell´Alternative für Deutschland dei neonazisti,razzisti e xenofobi. Tutti i fascisti avranno votato per loro, ma non tutti sono nostalgici. “Dobbiamo recuperare chi ha votato AfD, ha subito dichiarato Frau Merkel, comprendere le loro preoccupazioni, e le loro paure”. Non si è votato a destra per ragioni economiche, i tedeschi non sono mai stati meglio. Gli appartenenti alle categorie più disagiate hanno preferito la sicurezza della Merkel, mentre l´Afd li considera parassiti sociali, e vorrebbe tagliare gli aiuti. L´elettore tipo viene dal ceto medio, o superiore, con un reddito di 4mila euro netti al mese. E´un paradosso della storia. Sotto il peso del passato, per non esporsi all´accusa di razzismo, si è finito per paragonare gli ebrei di ieri, ai fuggiaschi di oggi, bollando come nazista chi si preoccupava per l´accoglienza indiscriminata e metteva in guardia contro possibili atti terroristici, che sono puntualmente avvenuti. In base alle analisi a caldo, in realtà la prima ragione del voto, per oltre l´80 %, all´estrema destra è stato il timore causato dall´arrivo di troppi profughi, in troppo breve tempo, e i fuggiaschi, come li chiamano qui, sono in maggioranza islamici, difficili da integrare. Si ha paura per la propria sicurezza. I grandi partiti hanno sbagliato a colpevolizzare chi si è sentito minacciato. Per il 50 % di quanti hanno votato AfD il partito dovrebbe prendere le distanze dalle dichiarazioni di stampo neonazista di alcuni loro leader. E la percentuale sale all´86 per i tedeschi in generale. Sì alla protesta, senza eccessi inaccettabili. Il 60 per cento degli elettori ha scelto AfD perché deluso dagli altri partiti.
La CDU/CSU ha perduto a destra oltre un milione di voti. E un milione e 190mila voti sono di quanti si erano astenuti quattro anni fa. Non si tratta dunque di Stammwahler, di fedelissimi del partito, di ostinati estremisti di destra. Sono recuperabili, come afferma la Merkel. E´stata lei a non chiudere le frontiere innanzi al grande esodo dei disperati, all´inizio di settembre del 2015, “lo rifarei” assicura, ma si è sbagliato dopo. “Dobbiamo bloccare l´immigrazione illegale” ha riconosciuto ieri sera appena 50 minuti dopo la chiusura delle urne. Rimane chi ha diritto, e chi commette reati, o è considerato pericoloso, verrà espulso senza pastoie burocratiche.
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