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Mordechai Kedar
L'Islam dall'interno
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Non più Stati ma Emirati: domande e risposte - 22/09/2017
Non più Stati ma Emirati: domande e risposte
Analisi di Mordechai Kedar

(Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)

http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/21042

A destra: "Non c'è mai stato uno Stato palestinese"

Per approfondire, rimandiamo all'articolo di Ariela Piattelli a proposito del colloquio tra Mordechai Kedar e Maurizio Molinari durante il recente Congresso UDAI a Roma: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=67649

Ricevo spesso richieste da parte dei lettori che vogliono sapere di più sul "Piano Emirati", un'idea che avevo suggerito come soluzione al conflitto tra Israele e gli arabi palestinesi in Giudea, Samaria e Gaza. Di recente un lettore mi ha inviato un elenco di domande, con l'articolo di oggi rispondo alle sue domande/obiezioni. Domande: Vorrei esporre alcune riserve che ho riguardo al piano e perché, secondo me, non si concilia con tutte le parti coinvolte:

1. Nell'interesse della giustizia storica, la cooperazione iniziale tra sette Emirati era stata avviata sotto l'egida della Gran Bretagna, che aveva – tra altre cose- sostenuto l'istituzione di un consiglio di cooperazione che includesse un rappresentante britannico e promuovesse una sana cooperazione economica.
Risposta: Gli inglesi furono realmente coinvolti nella creazione degli Emirati del Golfo, ma solo all'inizio, durante la fase di "prova" della loro indipendenza. Dopo un breve periodo di tempo, gli Emirati, dopo aver acquisito le conoscenze necessarie per consentire loro di gestire le cose autonomamente, hanno preso le redini nelle proprie mani e i britannici uscirono di scena. Gli Emirati esistono perché ciascuno di loro affonda le proprie radici su una tribù forte e dominante. Ai britannici era venuta l'idea a causa della loro sconfitta in Iraq, un Paese fondato trent'anni prima come un agglomerato diversificato di tribù, gruppi etnici, religioni e sette, che non aveva mai raggiunto l’unificazione né creato un tessuto sociale coeso, in grado di facilitare la loro definizione come una nazione. Questa è la causa dei problemi irrisolvibili dell'Iraq, che erano già presenti fin dalla sua creazione.

2. Non appena smisero di guadagnarsi da vivere con la pesca, dopo essersi resi conto che sotto i loro piedi c'era una miniera d'oro, gli Emirati furono abbastanza intelligenti da unire le loro forze per governare l’estrazione del petrolio e il suo prezzo. Dato che sono tutti soddisfatti del modo in cui le cose stanno funzionando, non ci sono problemi e i loro governi sono stabili.
Risposta : Il petrolio svolge una parte decisiva nelle economie degli Emirati, ma non è l'unico fattore. Dubai non ha riserve di petrolio o gas e solo l'1% della sua economia è basata sulle due risorse. Nonostante questo, Dubai è uno dei Paesi più ricchi al mondo, mentre Iraq, Libia, Yemen e Sudan sono produttori di petrolio ma allo stesso tempo sono tra i Paesi più poveri. Non sono le riserve petrolifere il fattore dominante per rendere la nazione ricca e i suoi cittadini felici, ma è la stabilità sociale che porta alla stabilità economica e politica. Lei afferma giustamente che, quando tutti sono soddisfatti, non ci sono conflitti, ma questa non è una condizione sufficiente per la tranquillità: coloro che sono soddisfatti devono poter vivere all'interno dei propri confini, o frontiere, rispettando quelli dei loro vicini. Questa è l'essenza del sistema Emirati.

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Il Medio Oriente prima e dopo la Prima Guerra Mondiale

3. D'altra parte, Qatar e Bahrein hanno lasciato gli Emirati e hanno optato per l'indipendenza completa.
Risposta: Questo è certamente vero, così fece anche il Kuwait. È importante ricordare che c'è una contiguità territoriale tra i sette Emirati Uniti, mentre Qatar, Kuwait e Bahrein - quest'ultimo è un’isola nel Golfo - non sono contigui tra loro. Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti sono una confederazione abbastanza libera, in quanto ognuno di essi mantiene intatta la propria sovranità, un po’ come l'Unione Europea, e i fattori comuni degli Emirati non sono sufficienti a formare uno stato unitario. Il sistema degli Emirati Arabi Uniti funziona soprattutto perché ognuno gestisce i propri affari senza interferenze da parte di altri membri dell'Unione.

4. Non c’è solo il denaro a tenerli uniti, occorre considerare anche il fattore demografico: meno del 20% di coloro che risiedono negli Emirati sono nati sul territorio. La maggior parte è costituita da immigrati o lavoratori stranieri, il che significa che le classi leader hanno creato un proprio regno privato, senza doversi preoccupare del benessere dei propri cittadini, una minoranza.
Risposta: Vero, negli Emirati ci sono persone che si lamentano del fatto che, nel corso degli anni, i nativi originali sono diventati una minoranza nei propri Paesi. Eppure, sono loro i cittadini legittimi, mentre i lavoratori stranieri e gli uomini d'affari non sono cittadini, non hanno ambizioni politiche e non hanno alcuna influenza sulla politica locale. Il problema più grande degli Emirati non è quello di essere una minoranza, ma è il fatto che non lavorano e sono diventati una società di benestanti pigri e indolenti, concentrati su acquisti di beni di consumo stravaganti , come automobili di lusso, orologi costosi, gioielli e case opulente. Lo stile di vita negli Emirati è quello del “nouveau riche” sarebbe necessario migliorare i loro valori morali...

5. Grazie ai loro soldi possono dotarsi di armi americane e vivere sotto la protezione degli Stati Uniti e dell'Occidente, così per ora l’Iran li lascia in pace.
Risposta : Le armi acquistate dagli Emirati non sarebbero sufficienti per sopportare un attacco iraniano. Poiché l'esercito dell'Emirato non ha alcuna esperienza di combattimento, si è unito alle forze armate saudite. L'Occidente ha dato loro una "polizza assicurativa" al fine di assicurarsi il flusso continuo di petrolio e gas necessari e garantire la continuità della produzione al prezzo dell'energia più basso al mondo. L'Occidente difese gli Emirati da Saddam Hussein e liberò il Kuwait all'inizio del 1991, dopo che Saddam l’aveva invaso un anno prima. L'Occidente, fino ad ora, ha protetto anche gli Emirati del Golfo dall'Iran, ma più gli Stati Uniti si liberano dalla dipendenza del petrolio del Golfo, tanto meno gli Emirati sono vitali per la sicurezza economica dell'Occidente.

6. La maggior parte dei Paesi della regione sono poveri e, senza un'economia ben gestita e funzionante, non esiste una tribù abbastanza forte da gestire i propri affari senza tentare di sconfinare nel territorio e sottrarre provviste di cibo ai suoi vicini.
Risposta: La povertà mediorientale è dovuta principalmente agli infiniti conflitti interni della regione, come anche da una distorta cultura dell’educazione e dalla corruzione del governo espressa nel furto di fondi pubblici e dalla mancanza di investimenti nelle infrastrutture (elettricità, comunicazioni, strade, acqua, fognature). Se la formazione degli Emirati ( da me invocata ) fosse basata sul consenso, parte di quel progetto sarebbe quello di raggiungere un metodo organizzato e concordato per una distribuzione equa delle risorse. Somaliland è sorto sulle rovine della Somalia. Le quattro tribù principali che vivono lì hanno concordato di cessare le guerre intestine e di cooperare per il bene comune. La stessa cosa è possibile in qualsiasi parte del mondo arabo.

7. Quale interesse comune potrebbe spingere parecchie tribù nella stessa regione a convivere senza più combattersi? In Medio Oriente, più si è violenti e più si è potenti, specialmente quando non si ha niente da perdere.
Risposta: In alcune delle città della Giudea e della Samaria - Hevron, Shchem, Ramallah - per dirimere i conflitti ci sono diverse famiglie, ognuna con il proprio tribunale tribale, e la soluzione suggerita dagli anziani della tribù è accettata da tutti. Questa è la dinamica che si è sviluppata in queste città in cui, quando si tratta di risolvere controversie locali, l'Autorità Palestinese non è considerata un'entità legittima.

8. Inoltre, l'Iran vuole consolidare la sua influenza e sconfiggere il mondo sunnita. Quando i sunniti si dovessero dividere in singole tribù, l'Iran sarà in grado di esercitare facilmente la sua influenza e ottenere il controllo sui piccoli Emirati che hanno bisogno di aiuti, soldi e armi.
Risposta: Al contrario, l'Iran è riuscito a infiltrarsi senza sforzi in Siria e in Iraq, approfittando delle lotte intestine tra musulmani, gli alawiti in Siria e la guerriglia in Iraq. L'Iran non è riuscito a destabilizzare i regimi dell'Emirato, nonostante il grande numero d’iraniani che sono immigrati negli Emirati del Golfo nel corso degli anni. Inoltre, non è riuscito a destabilizzare l'Arabia Saudita, dove le tribù si sono unite secondo tradizione, attraverso i matrimoni. La regola è semplice: più è legittimato il regime di un Paese, più è stabile, perché i cittadini hanno meno tendenza a rivolgersi a forze esterne per avere sostegno nelle loro lotte contro il governo. Più è legittimo un regime, più si preoccupa dei propri cittadini ed è disposto a giungere ad accordi con coloro che sono in grado di soddisfare le loro esigenze: acqua, cibo, ecc. Sarò lieto di ricevere altre domande dai lettori. Voglio cogliere l'occasione per augurare a tutti nel mondo un felice anno nuovo, pace e tranquillità, sicurezza e crescita, un anno in cui tutte le speranze nei nostri cuori si avvereranno per il bene dell'umanità.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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