Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/09/2017, a pag. 11, con il titolo "La torta che banalizza il nazismo", il commento di Paolo Berizzi.
Paolo Berizzi scrive che "Non bisogna prendersela col pasticciere. Dobbiamo prendercela con noi stessi." Certo, tenere gli occhi aperti sul rinascere del nazi-fascismo è doveroso, ma l'episodio di Potenza è di esclusiva responsabilità del pasticciere. Esaltazione del nazismo e negazionismo trovano sostenitori non soltanto in Italia, ma anche tra coloro che vorrebbero la distruzione di Israele, vedasi il "moderato" Abu Mazen, laureato a Mosca con una tesi negazionista sulla Shoah. C'è mai qualcuno che lo ricorda?
Ecco l'articolo:
Paolo Berizzi
Una torta con svastica
Fino a che punto la “normalità” può far passare sotto silenzio l’abitudine al peggio? Quanto siamo distratti per non accorgerci che nella vetrina di una pasticceria l’orrore è esposto sotto forma di una torta con il ritratto di Hitler? Il dolce l’ha commissionato un cliente, e al bar “Avigliano” di Maratea (Potenza), per 30 euro, hanno detto sì. La torta con il Fuhrer sterminatore di ebrei l’hanno posata anche in bella vista tra zeppole e babà. Agli indignati il pasticciere ha replicato con disarmante serenità: «Me l’ha ordinata un cliente!». Pecunia non olet. Siamo allo sdoganamento della glassa nazista sul dessert. Possibile che, senza battere ciglio, riusciamo persino a “dolcificare” il colpevole dell’Olocausto? Non bisogna prendersela col pasticciere. Dobbiamo prendercela con noi stessi.
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