Riprendiamo dalla STAMPA di oggi,24/08/2017, a pag.1, con il titolo " Una mano tesa " il commento di Mattia Feltri
a destra: Mattia Feltri
Complimenti a Mattia Feltri per aver centrato l'obiettivo, senza i condizionamenti di certa sociologia. Come vive la propria condizione la donna musulmana, nella famiglia musulmana, nella ideologia musulmana della sharia? Ecco come:
Una donna velata e vestita di nero al modo dei musulmani entra nel mare di Fiumaretta, Comune di Ameglia, La Spezia, con in braccio una bimba all’incirca di tre anni. Non ha dimestichezza con l’acqua, i vestiti inzuppati la impacciano, presto è in difficoltà. Un uomo, probabilmente il marito, la raggiunge, prende la bimba e torna all’ombrellone lasciandola là. Lei barcolla, impallidisce. Il mare non è mosso ma la risacca infiacchisce la sua resistenza. Dalla spiaggia la vedono cedere, scendere sulle ginocchia, bere. Un giovanissimo bagnino se ne accorge e corre in soccorso ma la donna lo respinge: allunga le mani, in un italiano incerto dice via via. Sembra che non voglia essere toccata. Il bagnino torna a riva, spiega di non saper che fare. Qualcuno lo esorta a insistere, altri a lasciar perdere, s’arrangi. Ci pensi il suo uomo, che però non muove passo. Il bagnino chiama una collega dello stabilimento accanto. E lei va, parla alla donna, la tranquillizza, prova con successo a toccarla, poi la sorregge e la conduce fuori pericolo, e ora fa niente se partecipa anche il giovane bagnino. La donna stremata cade sulla sabbia. La bimba la abbraccia piangendo. L’uomo no, resta dov’è. Poi con aria infastidita si alza, le arriva sopra, non dice niente, non ringrazia nessuno, le fa cenno di seguirlo. Lei si rialza, prende la bimba e scompare dietro all’uomo. C’è una donna che avesse - che ha - più bisogno di una mano tesa?
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