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Verità e insulto 18/08/2017

Buongiorno, ho letto il post dei senza se e senza ma del 17.08.17, per dirle che basta essere uomini di questo pianeta (astronauti compresi) per poter criticare le politiche attuate dalle varie Autorità Italiane, passate, presenti e future. Ma niente e nessuno al mondo autorizza qualcuno ad insultare qualcun altro, specialmente un popolo nel suo insieme e mi permetta di dire viste le esperienze storiche dello Stivale Italiano, siano esse politiche e/o ecclesiastiche, 'il credere senza se e senza ma' e un qualcosa che è forse meglio riporre in cantina, nemmeno la nascita e/o l'appartenenza può giustificare l'acriticismo senza se e senza ma. Al prendere a 'scatola chiusa' preferisco il prendere dopo aver letto gli ingredienti ma stavolta per intima scelta. Lunga vita ad Israele fino all'eternità! Cordialmente

Franco Licciardello

Gentile Franco,
La verità è che non si possono definire insulti se si dice la verità e se le critiche sono rivolte a quella parte del popolo italiano che, a scatola chiusa, si schiera in favore dei palestinisti quindi, automaticamente, in favore del terrorismo che praticano da quasi un secolo nella speranza di indebolire Israele e poi eliminarlo. Basta andare nei forum dei vari media in cui si parla di Israele per leggere messaggi di gente comune, non attivisti o politici di sinistra, che scrive le peggiori offese contro ebrei e Israele basandosi su stereotipi famosi durante l'era nazifascista e durante i secoli precedenti in cui l'antigiudaismo era un fenomeno comune tra le popolazioni europee. L'ironia è che chi mi accusa di insultare gli italiani poi strepita sulla "libertà di espressione", evidentemente solo quando fa comodo. Nonostante le proteste io continuerò a criticare e ad accusare chiunque in Italia, ma anche altrove, abbia simpatia per la violenza e l'ideologia palestinista del "gettare gli ebrei a mare". Sempre con Israele, la sua democrazia e il suo diritto di esistere nella propria Terra.
Un cordiale Shalom


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