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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Attento Rohani, è già successo, Bibi non è la UE 18/08/2017
Attento Rohani, è già successo, Bibi non è la UE
Analisi di Angelo Pezzana

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Donald Trump

Se l’informazione internazionale, pur con le lodevoli eccezioni però del tutto minoritarie, ha accusato Trump di minacce nei confronti della Corea di Nord - e non viceversa - allora tutto è possibile. Se Thomas Mann, quando scrisse “Considerazioni di un impolitico”, subito dopo la fine della 1a guerra mondiale, se fosse un nostro contemporaneo, si guarderebbe dall’usare nel titolo la parola ‘impolitico’, oggi sinonimo di ‘populista’, l’accusa lanciata con forza delegittimante contro chi aveva avuto l’arroganza di candidarsi – e poi vincere - la presidenza degli Stati Uniti. “Trump non è un politico” è stata la prima etichetta, ripetuta fino alla nausea, “ è un affarista “ come se fosse un reato esserlo. Dimenticando il precedente di Harry Truman, un negoziante che vendeva scarpe, un gigante, se lo paragoniamo a Clinton e a Obama, responsabili entrambi di quella politica estera americana che ha contribuito a indebolire e a confondere l’Occidente.

Ci troviamo di fronte oggi a uno scenario peggiore di quello affrontato da Israele il 6 settembre 2007, quando i caccia-bombardieri con la Stella di Davide effettuarono un raid aereo in Siria per distruggere una centrale nucleare che i tecnici nordcoreani stavano iniziando a costruire per Damasco. Era l’ operazione 'frutteto’, che vide una squadriglia di F15 e F16 israeliani penetrare in territorio siriano e colpire l'impianto di Al-Kibar situato nella regione desertica, a maggioranza alawita.

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Benjamin Netanyahu

La storia si ripete, con l’Iran che sostituisce la Corea del Nord, oppure ne è complice, a costruire la fabbrica è l’Iran di Rohani, il ‘moderato’, quello che le agenzie fotografano sempre sorridente insieme a Federica Mogherini, altrettanto radiosa. Stia però attento Rohani, Israele non è l’Unione Europea, una risposta è avvenuta in una occasione simile dieci anni fa, oggi sarebbe ancora più motivata, considerando la criminale politica iraniana che punta al dominio dell’area mediorientale. Oltre a Netanyahu, l’unico a considerare l’Iran una minaccia per la pace mondiale è Trump. Sarà per caso che entrambi vengono aggrediti per atti o omissioni che nulla hanno a che spartire con le accuse che a entrambi vengono rivolte? Rinvio alla lettura dell’opinione di Alan Dershowitz sui fatti accaduti in Virginia, per capire quanto Trump sia poco ‘politico’ nell’accezione tradizionale del termine, un altro al posto suo avrebbe fatto sfoggio subito del ‘politichese’ più adatto alla vicenda, un colpo di qua,uno di là, accontentando tutti. Ma non è fatto così, per cui va giudicato in base alle decisioni essenziali che prende. Purtroppo avviene l’incontrario. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=67290

A livello europeo sta avvenendo anche con Macron, che affronta i problemi della Francia senza affidarsi alle belle parole, ricche solo di retorica, cercando invece di cambiare ciò che si è dimostrato inutile o dannoso, guardando avanti, non al giorno dopo. Risultato? Orientata dai media, l’opinione pubblica vuole tutto e subito, come si era sempre comportata. E l’indice di gradimento nel suoi confronti è sceso più in basso di quello ottenuto da François Hollande nello stesso periodo. Il coraggio non è una virtù molto diffusa, ma c’è un limite che dovrebbe far riflettere tutti, almeno coloro che si rendono conto di quanto si stanno irrobustendo le radici del terrorismo in una società, la nostra, democratica, non più in grado di conoscere per poi giudicare.


Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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