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Informazione Corretta Rassegna Stampa
11.08.2017 'Perle alla luce del giorno', l'ultimo capolavoro di Savyon Liebrecht
Recensione di Giorgia Greco

Testata: Informazione Corretta
Data: 11 agosto 2017
Pagina: 1
Autore: Giorgia Greco
Titolo: «'Perle alla luce del giorno', l'ultimo capolavoro di Savyon Liebrecht»

Perle alla luce del giorno
Savyon Liebrecht
Traduzione dall’ebraico di Alessandra Shomroni
Edizioni e/o Euro 19,00

Recensione di Giorgia Greco

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“Tre cose restituiscono a un uomo il buonumore: suoni piacevoli, belle immagini e profumi gradevoli” (Berachot, 57b). Ed ecco che a Tel Aviv c’erano tutte e tre quelle cose”

L’esperienza del tempo è assolutamente centrale nell’ebraismo e il conflitto fra tempo e memoria è una costante dell’opera di Savyon Liebrecht, scrittrice israeliana nata a Monaco in Germania nel 1948 e trasferitasi in Israele pochi anni dopo dove ha studiato filosofia e letteratura all’Università di Tel Aviv. La sua produzione letteraria, iniziata durante il servizio militare, racchiude raccolte di racconti, romanzi, testi per il teatro e la televisione. Vincitrice del premio Alterman in Israele nel 1987 e del premio Amelia Rosselli a Roma nel 2002, Savyon Liebrecht è conosciuta in Italia per il romanzo Prove d’amore (e/o), un’intensa storia d’amore ambientata a Tel Aviv, le raccolte di racconti Mele dal deserto (e/o), Un buon posto per la notte (e/o) che affrontano il tema della Shoah e la realtà politica israeliana al tempo della seconda Intifada, oltre che la complessa quotidianità israeliana da cui emerge la solitudine delle protagoniste. Il tema della memoria - come rielaborazione del passato e dell’oblio - è ancora il fulcro del romanzo Le donne di mio padre (e/o) mentre nella pièce teatrale La banalità dell’amore (e/o) ripercorre in modo originale le tappe della controversa storia d’amore fra la pensatrice ebrea Hannah Arendt costretta nel 1933 a lasciare la Germania e il filosofo Martin Heidegger che nello stesso anno aderisce al nazionalsocialismo.

Con una prosa pacata e sofferta al tempo stesso l’ultima raccolta di racconti, Perle alla luce del giorno (e/o), è la conferma del talento narrativo di questa scrittrice israeliana, interprete impareggiabile dei segreti dell’animo umano. In un paese come l’Italia poco incline alla narrativa breve, i tredici racconti che compongono la nuova raccolta sono piccoli gioielli letterari che del racconto hanno l’immediatezza e la freschezza dello stile e del romanzo la tensione narrativa di tempi allungati, l’accuratezza nelle descrizioni di luoghi e di situazioni, oltre che l’approfondimento della psicologia dei personaggi. In queste pagine la scrittrice dà voce a un universo femminile variegato che spazia dalla soldatessa alle prese con classi difficili alla veggente che legge il futuro sulla sabbia, dalla beduina orfana che trova lavoro e affetto nella casa di un uomo emarginato da tutti alla docente che ripercorre il suo drammatico passato, dalla pediatra che si occupa di bambini autistici alla futura scrittrice che deve rivedere i suoi pregiudizi perché la realtà ha molte sfumature.

Con una scrittura avvincente Savyon Liebrecht coinvolge il lettore nelle complesse dinamiche che si muovono all’interno di una famiglia, rendendolo partecipe delle vicende della giovane donna violentata dal marito che trova la forza per ribellarsi, della moglie che alleva la figlia da sola perché il compagno l’ha abbandonata per correre dietro al miraggio di una vita migliore, della soldatessa che ricaccia indietro le lacrime e non rinuncia al sogno d’insegnare, della madre ebrea ortodossa che dopo aver respinto il figlio omosessuale accorre al suo capezzale per raccogliere le ultime parole, nonché della madre cattolica che appropriatasi di una collana di perle appartenuta alla ricca famiglia ebrea di cui hanno usurpato la casa è colta da profondi sensi di colpa fino al drammatico epilogo. Il risultato è un caleidoscopio di figure femminili indimenticabili, forti, sensibili, fragili, sferzate dalla vita ma decise a rialzarsi in piedi. Dalle periferie di Beer Sheva alla città di Tel Aviv, passando per l’Europa e l’America, l’autrice ci regala pagine commoventi che descrivono in modo magistrale una società eterogenea, quella israeliana, con le sue molteplici contraddizioni e con la sua inesauribile voglia di vivere, dando vita a storie e destini di personaggi che nella loro diversità compongono l’affresco di un paese affascinante, immerso in un contesto specifico e unico.

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Giorgia Greco


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