Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 10/08/2017, a pag. 13, con il titolo 'Solidarietà Uccise un palestinese a terra. Entra in carcere da star', il commento di Silvia Guzzetti.
Il commento di Silvia Guzzetti e soprattutto il titolo dell'articolo sono sbilanciati contro Israele, e sono un esempio dell'atteggiamento del quotidiano dei vescovi verso lo Stato ebraico. Non solo vengono sottaciute le attenuanti di Azaria, ma soprattutto viene messo in risalto l'atteggiamento di alcuni sostenitori di Azaria, paragonato a quello di fan verso una star. Il sostegno va ad Azaria per il processo e la condanna subita, non è un segno di festa per l'uccisione di nessuno, neppure di un terrorista palestinese.
Ecco l'articolo:
Elor Azaria
E' entrato in carcere salutato come un eroe da decine di sostenitori, l'ex soldato israeliano Elor Azaria (21 anni), condannato a diciotto mesi, per aver ucciso un aggressore palestinese che si trovava già gravemente ferito e immobilizzato a terra. II caso Azaria ha fortemente diviso l'opinione pubblica israeliana tra chi difendeva il soldato, ritenendolo vittima di circostanze più grandi di lui, e chi lo giudicava responsabile di un gesto immorale e contrario al codice militare. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si era espresso a favore della grazia, ma la sentenza era stata confermata in appello lo scorso 30 luglio.
«Elor è un eroe»: con queste parole molte persone hanno salutato l'ex sergente, arrivato al carcere militare di Zrifim (Tel Aviv), accompagnato dal padre Charlie. Nei giorni scorsi Azaria aveva chiesto al Capo di Stato maggiore generale Gady Eizenkot di mitigare la sua pena. I fatti risalgono al marzo 2016, quando a Hebron (Cisgiordania), Azaria sparò a freddo contro il palestinese Abdel Fatah al-Sharif (21 anni) che si trovava a terra, ferito dopo aver aggredito a coltellate - insieme a un compagno, che era stato subito ucciso dai militari - un soldato israeliano. Circa 11 minuti dopo l'aggressione e la relativa reazione israeliana, il soldato Azaria passò accanto al palestinese, del tutto inerme, e gli sparò alla testa. La scena era stata ripresa da alcune persone presenti. Azaria si era difeso sostenendo di temere che l'uomo a terra indossasse una cintura esplosiva.
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