Riprendiamo dalla REPUBBLICA/ ed.Bari di oggi, 05/08/2017, a pag.12, con il titolo "L'ebraismo e la musica, gli studi di Lotoro" la cronaca di Giovanni Di Benedetto.
Francesco Lotoro
«L'estate è lavoro, mi chiudo in casa e studio, compongo al pianoforte, leggo. Faccio tutto quello che non riesco a fare durante l'inverno». Francesco Lotoro, musicista, convertito all'ebraismo, nella stagione calda si dedica alle sue passioni. «Non sopporto il sole, preferisco l'ombra, mi concentro maggiormente. In estate ho più tempo per dedicarmi a me stesso, in pausa dal lavoro al conservatorio continuo a scrivere l'opera che ho iniziato, la grande enciclopedia in 12 volumi della musica concentrazionaria, quella cioè composta in cattività dai prigionieri internati nei campi di sterminio». Il maestro Lotoro, portavoce della Francesco Lotoro comunità ebraica di Trani, non ha un posto ideale che gli ricordi l'estate. «La Puglia è bella tutta, Trani e Barletta particolarmente sono un po' la culla dell'ebraismo del Mezzogiorno. E questa parte dell'Italia è la terra della rugiada di Dio, come dicevano i nostri antenati. Un posto su tutti? Sicuramente la sinagoga di Scolanova aTrani, la più antica d'Europa. E poi Barletta dove vivo e dove sto per realizzare il sogno di costruire una cittadella della musica concentrazionaria, nell'area dell'ex distilleria».
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